Nelle versioni iconografiche in cui i vecchioni sono usciti allo scoperto è Susanna, consapevole di essere osservata, a coinvolgere lo spettatore con lo sguardo. Nella tela di Rembrandt del 1647, per esempio, Susanna è raffigurata con un’espressione sorpresa mentre cerca di coprirsi e sottrarsi al contatto fisico inaspettato. Un triangolo di luce colpisce il suo corpo candido che, emergendo dall’atmosfera crepuscolare della scena, diventa protagonista indiscusso.
Il punto di arrivo nella trasformazione erotica del tema biblico avviene con l’opera del 1850 di Hayez: i vecchioni scompaiono dalla finzione pittorica e lo spettatore ne assume il punto di vista e si sostituisce a loro. Susanna, di cui vediamo la schiena nuda e le morbide forme, ricambia lo sguardo senza ritrarsi, quasi lusingata di essere colta nella propria nudità. Questa donna al bagno, data l’assenza dei tradizionali elementi iconografici, potrebbe avere qualsiasi nome; il perdurare del riferimento a Susanna ha il compito, paradossalmente, di aumentare la carica erotica mediante la narrazione di un’intimità violata.
