Il top lot di Guercino è però , risalente al periodo maturo del pittore, come suggeriscono la monumentalità del monarca e soprattutto la sua apparente assenza di emotività. Il gioco di colori e il lieve chiaroscuro, con la luce che giunge da un lato, mostrano che Guercino era rimasto in una certa misura fedele a se stesso. Il quadro faceva da pendant a un altro dove era raffigurata una sibilla, per comporre un motivo che univa Vecchio e Nuovo testamento. Re Davide aveva il notevole pregio dal punto di vista del mercato di giungere dalla collezione della famiglia Spencer, quella della sfortunata e amatissima principessa Diana, e di non essere in vendita da secoli. Il 6 luglio 2010 Christie’s di Londra aveva così azzardato la stima di 6-9,2 milioni di euro e ne aveva ottenuti ben 6,2, cifra assolutamente sconosciuta per Guercino in asta. Infatti, a parte , il suo dipinto più caro è una splendida che gli studiosi fanno provenire dalla chiesa dei Cappuccini di Cento (Ferrara), città natale dell’artista dove sono custodite ancora oggi diverse sue opere. Nella tela si notano una bella serie di simboli di invito all’umiltà e di “vanitas”, dalla clessidra al teschio, alle rose in sfioritura, ad altro ancora. La composizione è unica per Guercino perché mai si dedicò a soggetti del genere, se non in piccole porzioni di dipinti come in col suo impressionante teschio, da ammirare alle Gallerie nazionali Barberini Corsini di Roma. Il 1° maggio 2019, quando Christie’s di New York offrì Natura morta con “vanitas”, la stima fu fissata in 1,7-2,6 milioni di euro e il prezzo finale venne stabilito a 2,1 milioni di euro, record per Guercino al di fuori di quello ottenuto con Re Davide. Potrebbe sembrare che i collezionisti siano attratti soprattutto dai dipinti degli anni Venti del Seicento, come con “vanitas” o di Giuseppe – e aggiungiamo anche Toeletta di Venere del 1619 venduta da Sotheby’s di Londra il 10 luglio 2022 per non meno di 1,9 milioni di euro – ma in realtà a comandare è l’offerta. Quando un Guercino autentico arriva sul mercato, gli animi si accendono. Basti pensare al disegno Busto di donna, vista da sinistra che Bonhams offrì a Londra il 9 luglio 2014. Un esperto del British Museum l’aveva messo in relazione a un documento che si trova in quel museo e l’aveva così attribuito all’artista e datato agli anni Trenta del Seicento, ma Bonhams temeva che i collezionisti non rimanessero convinti delle affermazioni dell’esperto, per cui l’aveva stimato in via cautelativa appena 10-15mila euro. In sala d’asta ritennero, invece, che quel disegno fosse davvero di Guercino e i rialzi non parvero mai finire finché il prezzo arrivò a sfiorare 1 milione di euro. Nonostante la generale flessione dei valori dell’arte antica, Guercino è una sicurezza per il mercato. Re Davide Re Davide Natura morta con “vanitas” Et in Arcadia Ego Natura morta Giacobbe con in mano la tunica insanguinata di Giuseppe (1620 circa). Giacobbe con in mano la tunica insanguinata