Richter sceglie il grigio come il non-colore per eccellenza che gli permette di rimanere il più aderente possibile al referente fotografico. Ciò nonostante, dipinge un tavolo in parte coperto da una nuvola di colore scuro che produce una goffa cancellazione dell’immagine “fotografica” e, dunque, un principio di astrazione.
Con Tisch Richter traccia una linea netta tra prima e dopo, e passa dall’arte impegnata a una pittura spoglia di ogni riferimento ideologico ed emotivo. C’è però un’anomalia: il ritaglio di giornale del tavolo non compare in Atlas, l’archivioatlante dove Richter, di lì a poco, inizia a raccogliere e organizzare le fotografie “anonime” scelte come possibili modelli iconografici per i suoi dipinti (non tutte le immagini collezionate diventano opere), che all’inizio trova in album di famiglia o sulla carta stampata e che poi scatta lui stesso amatorialmente.
L’anno successivo, nel 1963, insieme ai suoi compagni della Kunstakademie di Düsseldorf, Manfred Kuttner (come lui emigrato da Dresda), Konrad Lueg (il futuro gallerista Konrad Fischer) e Sigmar Polke, si presenta al pubblico come artista pop tedesco, coniando con furbizia l’espressione «realismo capitalista» per definire l’arte del gruppo.
Il battesimo avviene prima durante un viaggio a Parigi con Lueg, dove i due visitano le gallerie di Iris Clert e Ileana Sonnabend, poi in occasione di due mostre a Düsseldorf. L’una, Kuttner, Lueg, Polke, Richter, allestita tra l’11 e il 26 maggio nella vetrina di un ex complesso di negozi in via di demolizione; l’altra, Leben mit Pop. Eine Demonstration für den kapitalistischen Realismus (Vivere con il Pop. Una manifestazione in favore del realismo capitalista), organizzata nel magazzino di mobili Berges, come mostra-performance della durata di un giorno (11 ottobre), dove, in coppia con Lueg, va in scena come “scultura vivente”.

Gerhard Richter e Konrad Lueg durante Leben mit Pop. Eine Demonstration für den kapitalistischen Realismus (Vivere con il Pop. Una manifestazione in favore del realismo capitalista) al mobilificio Berges di Düsseldorf nel 1963; fotografia di Reiner Ruthenbeck.
Gerhard Richter e Konrad Lueg durante Leben mit Pop. Eine Demonstration für den kapitalistischen Realismus (Vivere con il Pop. Una manifestazione in favore del realismo capitalista) al mobilificio Berges di Düsseldorf nel 1963; fotografia di Reiner Ruthenbeck.