Cristina Baldacci

Cristina Baldacci, storica e critica d'arte contemporanea, è ricercatrice all'Università Iuav di Venezia, specializzata nell'archivio come pratica

Cristina Baldacci, storica e critica d'arte contemporanea

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IL RITRATTO ITALIANO NEL RINASCIMENTO

Ottobre 2024

ART E DOSSIER N. 424

VEDOVA

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ART E DOSSIER N. 425

<b>Gerhard Richter</b> (Dresda 1932) è uno degli artisti più ammirati, discussi e influenti del nostro tempo, particolarmente noto anche nel mercato dell'arte, dove ha stabilito numerosi record di vendite. Da oltre sei decenni, Richter si dedica a una profonda ridefinizione della pittura come mezzo espressivo della contemporaneità, mettendosi costantemente a confronto con la fotografia. Per Richter, un'immagine dipinta e una fotografata sono equivalenti come forme di presentazione del reale, piuttosto che di rappresentazione.<br>Con tenacia sisifea, ha cercato di attenuare le distinzioni non solo tra pittura e fotografia, ma anche tra figurazione e astrazione. Ha dimostrato una rara perizia nel passare continuamente da un mezzo espressivo e/o linguaggio all'altro: dalla pittura su tela, carta, foto, metallo, alla fotografia (come evidenziato nel suo archivio-atlante di archetipi, Atlas), alla scultura-installazione, alla stampa (edizioni e libri d'artista), al disegno e oltre.

Un artista camaleontico

Dal realismo socialista al realismo capitalista

Dipingere malgrado tutto

18. Oktober 1977

Ri-vedere la storia dell’arte

Domfenster

Fotografia, pittura e ritorno

Atlas

Quadro cronologico

Bibliografia

DIPINGERE MALGRADO TUTTO Verso la fine degli anni Sessanta, accanto ai Fotobilder, Richter inizia a dipingere un altra serie, i Graue Bilder, 5 T ren (I) (5 porte - I) (1967); Colonia, Museum Ludwig. Nella pagina a fianco: Grau (Grigio) (1976). monocromi grigi la cui superficie risulta a volte tirata liscia, altre volte percorsa dalle tracce materiche delle pennellate.   proprio riferendosi a questi lavori che, in una conversazione del 1986 con Benjamin H.D. Buchloh, uno dei suoi studiosi più attenti, nonché amico di lunga data, afferma che li ha fatti malgrado tutto. Allude con ciò al suo essersi conformato a una tendenza diffusa, quella della pittura astratta monocroma di derivazione minimalista. A questa fase, tra Minimal e Pop Art, appartengono anche altri due gruppi di dipinti, in cui Richter porta avanti l idea di serialità. Da un lato, con soggetti banali e di fabbricazione industriale come tende, finestre, porte, dall altro, con la ripetizione di rettangoli e poi anche quadratini colo- rati sulla tela, i cui modelli sono le tavole cromatiche dei colorifici. Nelle loro diverse versioni, le piccole campiture di colore si moltiplicano via via sulla tela secondo una disposizione a griglia dando forma a una scacchiera sempre più fitta. Con i Graue Bilder Richter attua una radicale riduzione della pittura, sia dal punto di vista stilistico-formale, sia da quello contenutistico-concettuale. Sua intenzione è svelare che la pittura monocroma, contrariamente a quanto professato dagli astrattismi novecenteschi, con Malevic , Kandinskij, Mondrian, gli informali e gli espressionisti astratti, rappresenta «il nulla . Per lui non c è nessun altro (non)colore che riesca a esprimere questa riduzione tanto quanto il grigio, che di fatto è «l unico equivalente possibile dell indifferenza, del non impegno, dell assenza di opinione, dell assenza di forma . Insieme allo scetticismo nei confronti di qualsiasi credo artistico, che per Richter è indifferentemente prodotto da astrazione e figurazione, il grigio afferma la sua presa di distanza dalle ideologie filosofico-politiche, sia che provengano da destra che da sinistra. Un atteggiamento comprensibile per chi, come lui, ha vissuto in gioventù entrambi gli 17 

Gerhard Richter, uno degli artisti più influenti e discussi del nostro tempo. Da sei decenni, Richter ridefinisce la pittura contemporanea.

Richter: Maestro della Pittura Contemporanea e Innovatore

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