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Canova, un talento fuori dal comune

Rare e strapagate sono le opere di Antonio Canova sul mercato. Un artista che, durante il suo percorso creativo, non ha mai conosciuto battute d’arresto e che, per i suoi virtuosismi scultorei, continua ad attirare l’attenzione dei collezionisti anche nelle case d’asta più periferiche

Daniele Liberanome

Chi non conosce Antonio Canova (1575-1822) e le sue sculture-capolavoro neoclassiche? Tanta notorietà unita a un talento fuori dal comune si traducono in prezzi milionari in asta. Dalla nativa Possagno (Treviso) a Venezia, da Roma a Parigi, Canova ebbe una carriera sfolgorante, senza subire battute d’arresto neanche per la caduta del mecenate Napoleone. Le sue opere erano tanto richieste, che sviluppò metodologie originali per permettere ai numerosi collaboratori di copiare fedelmente le sue creazioni. Ecco il motivo per cui troviamo le sue sculture in un gran numero di spazi pubblici e musei, e qualcuna – raramente – anche sul mercato.
Il 6 luglio dello scorso anno Christie’s di Londra ebbe la fortuna di offrire un suo Busto di Elena del 1816-1817 proveniente dalla collezione di lord Castlereagh. Lo stesso Canova l’aveva regalato al nobile inglese per conto di papa Pio VI in segno di ringraziamento per i suoi sforzi volti a far rientrare in Italia le opere d’arte che Napoleone aveva portato a Parigi. Da allora il Busto di Elena era rimasto nella stessa famiglia britannica, mentre degli altri tre esemplari identici creati dall’artista con la sua bottega, sappiamo che uno è scomparso e un altro si trova all’Ermitage di San Pietroburgo. L’acconciatura della protagonista è una prova di virtuosismo scultoreo impressionante per la precisione dei boccoli, mentre il naso non perfettamente proporzionato rende la figura femminile credibile ma sempre bellissima tanto che lo stesso Byron le dedicò una poesia (Sul busto di Elena di Canova). In asta è stata aggiudicata per 4,1 milioni di euro, non lontano dalla stima massima.

Busto di Elena (1816-1817).
Busto di Elena (1816-1817).