_ XX SECOLO MELISSA SHOOK Francesca Orsi TRA FOTOGRAFIA E VITA PER MELISSA SHOOK NON C' MAI STATA SEPARAZIONE. ATTRAVERSO L'OBIETTIVO, HA AFFRONTATO QUESTIONI PERSONALI MOLTO IMPORTANTI. APPROFITTANDO DELLA RECENTE PUBBLICAZIONE DI DAILY SELF-PORTRAITS 1972-1973, ABBIAMO INTERVISTATO LA FIGLIA, PROTAGONISTA DEL PRIMO PROGETTO DELLA FOTOGRAFA AMERICANA. Il primo progetto autoriale di Melissa Shook (1939-2020), Krissy, è il racconto di una madre che vede crescere la figlia e, per paura di perdere la memoria di quegli istanti, la fotografa quasi ossessivamente. Con lei condivide i musei, l arte, e la macchina fotografica di Melissa sarà, nell infanzia di Kristina Shook, una cara amica sempre presente. La costrizione a casa a causa di un problema fisico, per Melissa Shook, divenne, poi, lo stimolo utile per la sua seconda serie Daily Self-Portraits 1972-1973, un atlante di autoritratti con cui l autrice americana indaga il suo corpo e lo spazio che esso occupa, scandagliando nel profondo anche lo stesso linguaggio fotografico e la natura del suo concetto di rappresentazione. La sequenzialità, il tempo, l inquadratura, l esposizione, nell alfabeto fotografico sono dei tecnicismi, ma per Melissa, probabilmente, erano dei concetti che, iniziando da Daily Self-Portraits 1972-1973, hanno plasmato la sua poetica. In occasione della recente pubblicazione di Daily Self-Portraits 1972-1973, a opera dell editore americano TBW Books, abbiamo intervistato Kristina per farci raccontare il pensiero fotografico di sua madre e di come sia cresciuta con una macchina fotografica come sorella. Da metà degli anni Sessanta il panorama fotografico americano cominciò a essere soggetto a un cambio di rotta, una diversa concezione del linguaggio fotografico che aprì le porte alla sua accezione più concettuale, trasportando l immagine in una dimensione interpretativa, con autori come Duane Michals, Lee Friedlander, Ed Ruscha. Come si inserì tua madre in questo panorama? Chi la influenzò? Mia madre ha ricevuto la sua prima macchina fotografica da suo padre, per il suo diciottesimo compleanno, a fine anni Cinquanta. Credo che fosse una Pentax e ha iniziato scattando foto ai suoi amici al Bard College. Tornata a Manhattan, ha avuto la fortuna di incontrare March 15, 1973, fotografia tratta, come tutte le altre riprodotte in questo articolo, dove non diversamente indicato, dalla serie Daily Self-Portraits 1972-1973, pubblicata daTBW Books, Oakland 2023. 34