"Scopri una rivista dedicata all'arte e alla cultura, con articoli su mostre internazionali, studi inediti, riscoperta di maestri e luoghi da conoscere. Esplora la Biennale dell'Antiquariato e le esposizioni di Janus a Venezia, Miranda July a Milano, e Gio Ponti a Faenza. Immergiti nel vetro di Murano e nella ceramica moderna, scopri Federico Barocci e Dürer e analizza la religiosità di Caravaggio. Approfondisci il mondo delle aste e delle tendenze del mercato dell'arte e lasciati ispirare da cataloghi e libri selezionati. Una rivista per chi vive l'arte in tutte le sue forme."

ART NEWS

CAMERA CON VISTA Fuori campo. Un’opera al nero

BIENNALE INTERNAZIONALE DELL’ANTIQUARIATO Un palcoscenico di fuoriclasse

DI SBIECO Non una semplice adorazione

XXI SECOLO - Una visione per il futuro

GRANDI MOSTRE. 1 Janus a Venezia - Unità nella diversità

GRANDI MOSTRE. 2 La BD à tous les étages a Parigi - Il fumetto invade il museo

GRANDI MOSTRE. 3 Miranda July a Milano - Tutto in una volta

LUOGHI DA CONOSCERE - Epicentro di memoria

XX SECOLO Melissa Shook -  Intimità performativa

GRANDI MOSTRE. 4 Gio Ponti a Faenza - Una ceramica moderna

GRANDI MOSTRE. 5 Il vetro di Murano e la Biennale a Venezia - Unico per luce, colori e trasparenza

LA PAGINA NERA - Della fabbrica i danni durano da cinquant’anni

STUDI E RISCOPERTE. 1 Bartolomeo Mendozzi - Un maestro che lascia increduli

GRANDI MOSTRE. 6 Federico Barocci a Urbino - Come una supernova tra Rinascimento e Barocco

GRANDI MOSTRE. 7 DÜrer a Trento - Varcando le Alpi, nuove visioni

STUDI E RISCOPERTE. 2 L’Ecce Homo di Madrid e la religiosità di Caravaggio - Una fede incrollabile?

STUDI E RISCOPERTE. 3 La scrittura dell’antico Egitto - Il potere del nome

ASTE E MERCATO - a cura di Daniele Liberanome

IN TENDENZA - Occhio a Mendozzi di Daniele Liberanome

CATALOGHI E LIBRI - a cura di Gloria Fossi

100 MOSTRE - a cura di Ilaria Rossi

LA PAGINANERA DELLA FABBRICA I DANNI DURANO DA CINQUANT ANNI 

FABIO ISMAN A Forlì, a circa duecento metri dalla piazza principale intitolata ad Aurelio Saffi, triumviro della Repubblica romana ed erede di Giuseppe Mazzini, in via Gorizia, c è un luogo che è una cartina al tornasole di infinite cattive coscienze. Un immensa fabbrica del Novecento, abbandonata da oltre cinquant anni.   l ex zuccherificio della Eridania, inaugurato proprio nel 1900, in produzione fino al 1970, poi ceduto al gruppo Maraldi, che l ha sfruttato come magazzino e chiuso due anni più tardi. L Italia è piena di archeologia industriale dismessa: a chi fallisce, o lascia un impianto, non è prescritto di ripristinare i luoghi. Prima o poi, si passa direttamente al recupero (di solito, con fondi pubblici), che prevede soldi e, soprattutto, un progetto. Così è successo anche a Forlì: l area del complesso abbandonato diventa edificabile nel 1999; dal 2002 è di interesse culturale; e nel 2022 viene acquistata dal Comune. Valeva quattordici milioni di euro, è andato all asta per oltre un milione di euro; però l ente pubblico ne paga nemmeno novecentomila. Adesso per i sedici ettari di quel terreno si parla di progetti; finora, però, se ne parla soltanto. Lo zuccherificio ha dei trascorsi assai nobili. Non si sa bene chi lo progetta: forse l ingegnere sardo Giovanni Antonio Porcheddu che introduce in Italia il cemento armato; ma nei suoi archivi non ce n è traccia. Era presidente di Eridania Giovanni Battista Figari (1840-1914), e lo resterà per tredici anni; primo impianto a Codigoro (Ferrara). Un uomo e un imprenditore singolare, che realizza tantissimo: a un certo punto, la sua Itala, che costruiva automobili, sfida perfino il capostipite degli Agnelli. A Forlì si adotta, in anteprima, il cemento armato. All inizio l impianto utilizza tecnici soltanto tedeschi, perché appunto dalla Germania provenivano i macchinari. Ma già nel 1902 se ne aggiungono di nuovi, e i dipendenti diventano locali.   la prima fabbrica a usare l elettricità, quando Forlì aveva ancora i lampioni a gas. Sostituendo la canapa, la barbabietola da zucchero diventa la prima coltura in zona. La fabbrica immersa nel verde supera incolume la prima guerra mondiale. Produceva centoquarantamila quintali all anno e impiegava mille persone. Già nel 1946, dopo il secondo conflitto, riprende a funzionare regolarmente. A fine anni Sessanta, la costituzione del Mercato agricolo europeo e la creazione di quello dello zucchero, con i conseguenti contingentamenti nella produzione, le infliggono però il colpo di grazia: il sito è giudicato non più competitivo. Prima Eridania vende; poi il gruppo Maraldi, che lo compera, non ce la fa più: trasferisce i macchinari in Spagna e nell ex Jugoslavia, e chiude. Da allora, la storia sembra non avere una fine. Un edificio di archeologia industriale dismesso da più di mezzo secolo è in completo abbandono. l ex zuccherificio della EridanIa a Forlì, attivo fino al 1970, è ancora in attesa di sapere quale sarà il suo destino. messo all asta, se lo è aggiudicato il comune. al momento, però, i progetti di riqualificazione sono solo sulla carta. L ex zuccherificio Eridania a Forlì, inaugurato nel 1900, attivo fino al 1970 e da allora in stato di degrado. In apertura, un interno distrutto, pavimento compreso, dove si è aperta anche una voragine. 49 

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Rivista d'Arte: Mostre, Studi Inediti e Tendenze del Mercato

ART E DOSSIER N. 423

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