INTENDENZA Daniele Liberanome Occhio a Mendozzi Se l arte antica, al di là di grandi nomi, sul mercato ha un appeal limitato, merita tuttavia tenere d occhio Bartolomeo Mendozzi (già Maestro dell Incredulità di san Tommaso), la cui identificazione è piuttosto recente. L interesse intorno al suo profilo artistico è in crescita e le sue opere, oggi vendute a prezzi contenuti, potrebbero in futuro rappresentare un buon investimento Santa Marta che addomestica la Tarasca (prima metà del XVII secolo). Nella pagina a fianco, Suonatrice di viola con due bambini cantori (prima metà del XVII secolo). 82 Chi cerca una riprova della debolezza del mercato dell arte antica al di fuori dei grandissimi nomi, segua le quotazioni di Bartolomeo Mendozzi (1600 circa - 1644), anche se la situazione è in chiara evoluzione. L artista sta emergendo dall oblio in cui era a lungo caduto, e il collezionista attento potrebbe puntare su una sua possibile futura valorizzazione, ma senza esagerare: se i quadri di anonimi secenteschi si vendono per spiccioli, quelli di artisti appena conosciuti hanno prezzi contenuti ma migliori, senza arrivare alle cifre milionarie riservate ai più famosi come Rubens. Molto dipende dalla fama che acquisisce colui che era prima sconosciuto, grazie a pubblicazioni e mostre riuscite. Oggi sappiamo solo che Mendozzi era nato a Leonessa nel Reatino, che si era formato a Roma alla scuola di Bartolomeo Manfredi, che nella maturità era tornato a Rieti e lì nel duomo aveva dipinto alcuni affreschi, ma le notizie si fermano a questo e poco più. Le sue opere erano state attribuite ad altri artisti o semplicemente trattate come di mano anonima o di un non meglio identificato Maestro dell Incredulità di san Tommaso, per cui commercialmente avevano un appeal assai limitato. Basti pensare alla sua Giuditta decapita Oloferne risalente probabilmente agli anni Trenta del Seicento, ispirata alla splendida tela di Caravaggio esposta a Roma a palazzo Barberini, e come quella caratterizzata da un forte chiaroscuro per creare effetti drammatici. Quel soggetto e quello stile erano assai popolari in quegli anni, per cui gli storici dell arte avevano finito per attribuire la tela a Nicolas Régnier (1591-1667), un fiammingo trapiantato in Italia. Come tale Giuditta decapita Oloferne era finita in asta da Christie s di Roma il 19 novembre 1990 e lì acquisita da un collezionista europeo che l aveva