settembre 2024 a cura di Gloria Fossi GIARDINO DI CONVERSAZIONI L ARTE DEGLI ANTICHI PAESI BASSI A cura di Costanza Barbieri, Michele Di Monte, Harula Economopoulos, Benjamin Paul, Loredana Pavanello, Valentina Sapienza, Maria Giovanna Sarti Bardi Edizioni, Roma 2023 504 pp., ill. a colori 25 Jan Blanc Einaudi, Torino 2023 616 pp., 543 ill. a colori 150 SCRITTI IN ONORE DI AUGUSTO GENTILI CATALOGHI E LIBRI Trentacinque saggi di altrettanti allievi per rendere omaggio a uno dei più autorevoli studiosi e docenti di storia dell arte del nostro tempo, fra l altro membro illustre del Comitato scientifico di questa rivista. Augusto Gentili ha insegnato Storia dell arte veneta alla Sapienza, a Roma, e poi dell arte moderna a Ca Foscari, a Venezia. Chi ha avuto la fortuna e il piacere (e il divertimento) di lavorare o studiare con lui sa bene che la sua specialità è sempre stata quella di saltare gli steccati, incrociare le discipline, azzerare le barriere accademiche per utilizzare al meglio tutti gli strumenti disponibili per dare voce alle immagini, costruendo un metodo di indagine capacedi restituire significati, ricostruire contesti socioculturali, rapporti di natura economica e committenze. Un lavoro enorme di apertura, anzitutto mentale, che ha dato e continua ad alimentare il lavoro di studiosi pazienti e sagaci. Questo volume ne è la prova, e propone preziose conversazioni su iconografie, devozioni mariane, metamorfosi, tecniche pittoriche, veneti illustri, simbologie cristologiche... (CP) 84 DA VAN EYCK A BRUEGEL Quando si parla del rinnovamento delle arti fra Tre e Quattrocentosi pensa automaticamente a Firenze, alla Toscana di Alberti, Brunelleschi, Masaccio, a un contesto culturale che matura in un Italia umanistica che riscopre l antico e su quel modello organizza una rivoluzione epocale: costruzione critica architettata da Giorgio Vasari nel Cinquecento e dominante nei secoli successivi. Da tempo, però, molti studiosi (qui Blanc) segnalano l evidenza di altri rinnovamenti , altrettanto o perfino più precoci, che non necessariamente pescavano le proprie idee nel grande mare della classicità. Uno dei principali centri propulsori dell arte europea, in quello stesso periodo, va collocato nei Paesi Bassi, in particolare a partire dagli ultimi decenni del XIV secolo. Gli artisti che dettero vita al nuovo linguaggio che per semplificare viene detto fiammingo e che in realtà vive di apporti, scambi, prestiti che si estendono dall le de France all area germanica, e più su fino alle coste del mare del Nord prescindevano da ogni dimestichezza con l arte greco-romana e agivano in continuità con le loro radici medievali. Una catena che lega fra loro miniatori, pittori, scultori, dai fratelli de Limbourg a Robert Campin, Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Petrus Christus, Hans Memling, Joachim Patinir, Jan Gossaert, Pieter Bruegel il Vecchio. Un percorso che il monumentale testo di Jan Blanc accompagnato da una spettacolare e mai banale selezione di immagini segue fino alla rottura politica, culturale, religiosa che rompe l unità tra le Fiandre e i Paesi Bassi settentrionali nel 1568. Materia del voluminoso saggio è la complessità di un esperienza artistica frammentata in territori diversi ma legati fra loro da un comune, graduale procedere verso forme di naturalismo. Fondamentale è il tentativo di Blanc di uscire da definizioni correnti ma fuorvianti come primitivi (in cosa sarebbero stati i primi? Meno ancora erano privi di cultura) o Rinascimento nordico , che rimanda a una ripresa che può avere senso solo a sud delle Alpi. Definizioni che implicano giudizi di valore tendenti a costruire gerarchie, centri e periferie. (CP)