Le celebrazioni pubbliche e la morte di Fattori favoriscono la diffusione mediatica delle immagini delle sue opere, un momento storico-artistico che vede convivere rielaborazioni delle esperienze precedenti con soluzioni sperimentali, e nella grafica si notano riscontri in Telemaco Signorini (Donna che cuce), Giovanni Boldini (Ritratto di lord Castlereagh, 1895-1900; Whistler addormentato, 1897) e Umberto Boccioni (Gisella, 1907; Signora con ventaglio, 1906-1910), tanto più che per quest’ultimo influssi d’Oltralpe sono stati giudicati trascurabili. Tuttavia, la ricerca di una soluzione formale dinamica perseguita da questi ultimi non riguarda l’esperienza di Modigliani, che invece cerca la purezza e l’essenza dell’espressione formale come la concepiva Fattori, e testimoni ne sono i ricordi di Llewelyn Lloyd del 1945: «Nella sua nuda semplicità chi aveva detto questo a Micheli era Giovanni Fattori. […] La scuola di Micheli era un portavoce della scuola di Fattori […]. Fra gli altri pittori che c’erano, specie i due Tommasi, Dedo [soprannome di Modigliani] scelse il Micheli che gli insegnò l’onestà nell’arte e la conoscenza di Fattori […]; nelle sue figure e nei suoi nudi visti cerebralmente non è dimentico del rispetto e dell’essenzialità dei “vuoti” e dei “pieni”, degli spazi imparati nella scuola di Micheli e convalidati poi anche nelle sue ricerche sulla “scultura negra”». Proprio ai vuoti e ai pieni faceva riferimento Modigliani ai margini di un suo disegno: «Le Vide cherche le Plein et le Plein cherche le Vide» (Il vuoto cerca il pieno e il pieno cerca il vuoto) . La vicinanza di Modigliani a Fattori è riscontrabile, dunque, proprio negli anni in cui quest’ultimo approfondiva le ricerche sulla tecnica dell’acquaforte quando, dopo la prima produzione degli anni Ottanta, ne appronta una riedizione tra il 1898 e il 1908. Nel dicembre 1898, infatti, Modigliani lascia il ginnasio per seguire il corso di pittura di Guglielmo Micheli, noto ritrattista allievo di Fattori, e nel maggio 1902 a Firenze frequenta la Scuola libera del nudo di Fattori insieme a Oscar Ghiglia, che nel 1913 dedicherà a Fattori una monografia. E che la tecnica grafica di Modigliani abbia già raggiunto un alto livello nel momento in cui si trasferisce a Parigi, lo dimostra il fatto che nel 1907 supera le selezioni al Salon d’Automne ed espone sette opere, delle quali appunto sei su carta. (1) La tipologia di approccio al confronto tra i due artisti, scelto in questa sede, è pari a quella utilizzata da Elizabeth Cowling nella recensione alla mostra Picasso - El Greco a Basilea (Kunstmuseum, 11 giugno - 25 settembre 2022) sul numero di ottobre 2022 del “The Burlington Magazine”, che intende rimarcare l’influsso esercitato dall’artista cinquecentesco sul giovane Picasso. (1) Amedeo Modigliani, Testa femminile di tre quarti (1906-1907); Giovanni Fattori, Ragazzo che canta (1898-1908).