CATALOGHI E LIBRI OTTOBRE 2024 a cura di Gloria Fossi SPARKS SCINTILLE DI PURA CREATIVITÀ Alfredo Accatino pp. 240, 120 ill. colore € 29 Giunti, Firenze 2024 Chi ha amato i libri di grande successo di Alfredo Accatino, non può mancare di leggere questo nuovo volume, diverso, nell’impostazione, dai primi tre (Outsiders). Qui l’autore, anziché parlare della vita degli artisti, è riuscito magnificamente a focalizzare lo sguardo su cento opere da lui scelte tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, compresa quella che ritrae l’enorme seno dell’attrice Lolo Ferrari – pseudonimo di Ève Vallois, morta nel 2000 in circostanze quanto meno sospette – al festival di Cannes del 1996. Cento opere, illustrate e commentate in maniera del tutto personale, senza pretesa di verità assolute. Così, il lettore, leggendo o sfogliando le pagine del libro in modo non forzatamente sistematico, potrà soffermarsi su ciò che più lo colpisce, ma soprattutto, potrà dare, e darsi, di volta in volta, un’autonoma interpretazione: non è un libro paludato di storia dell’arte. L’opera più intrigante, a nostro parere? La vertiginosa fotografia di Hiromu Kira (1930 circa), che pare dipinta, accostata a un acquerello di Léon Spilliaert, del 1908, che pare una fotografia LA PRIMAVERA DI BOTTICELLI UN’INTERPRETAZIONE BOTANICA Mirella Levi D’Ancona, introduzione di Lucia Tongiorgi Tomasi 94 pp., 11 tavv. colore, ill. b.n. e colore € 20 Leo S. Olschki, Firenze 2024 Agli Uffizi dov’è esposta, ben protetta dal vetro, la Primavera di Botticelli si osserva oggi a distanza ravvicinata e s’individuano a occhio nudo, nel prato fiorito, decine di specie botaniche raffigurate a Firenze da Botticelli fra 1481 e 1482 (datazione che mi pare la più probabile). Non era così, prima dell’epocale ripulitura guidata da Umberto Baldini nel 1982, tanto che quando la grande tavola fu esposta alla Fortezza da Basso, il 23 giugno del 1982, fu un incanto, un’epifania. Uscì per l’occasione anche un poetico documentario di Folco Quilici. Le novità giungevano in primo luogo dallo studio condotto, nel corso del restauro, di un illustre botanico, Guido Moggi, coadiuvato da Carlo Ricceri. Finalmente liberate dallo sporco delle vernici, ispessite nei secoli sulla tempera grassa, erano infatti riaffiorate le immagini di fiori e piante, tutte individuate dai due scienziati, alcune tratte dal vero, altre inventate, altre, infine, frutto di un singolare ibrido fra vero e falso: circa cinquecento specie diverse, centonovanta piante fiorite, centotrentotto tratte dal vero. Molte precisazioni e novità sono giunte poi dallo studio di Maria Adele Signorini, Carlo Ricceri, Laura Vivona (Erborizzando nei quadri dei musei, Olschki, Firenze 2010). Ma già un anno dopo il restauro, nel 1983, di quel giardino incantato aveva scritto Mirella Levi D’Ancona, studiosa d’iconografia, con il libro Botticelli’s Primavera. A Botanical Interpretation Including Astrology, Alchemy and the Medici. In un’edizione più sintetica, con una bella e utile introduzione di Lucia Tongiorgi Tomasi, ne è uscita ora l’edizione italiana. Con una disamina di tante questioni ancora in sospeso, Tongiorgi avverte criticamente che lo studio di D’Ancona, pionieristico e comunque pregevole, riuniva disparate fonti relative a iconografia ed eventuali significati di ciascuna specie, ma era privo di un metodo scientifico di contestualizzazione storica e teorica, ed è osservazione con cui concordo (ne accennai già fra le righe di Botticelli a piedi nudi nel parco, in L’Oggetto misterioso, Firenze 2021, pp. 100-113). La datazione, quanto mai discussa, i significati simbolici, le fonti, il committente della grande tavola restano uno dei grandi misteri della storia dell’arte, fra i più indagati, come opportunamente ripercorre il saggio introduttivo, e il libro non può mancare sugli scaffali non solo di chi studia temi simili, ma anche di tutti gli appassionati di arte e simbologia botanica. Sono tante, e interessanti, le osservazioni enciclopediche di D’Ancona.