CORTOON

L’ARCA DI ISABELLA

Luca Antoccia

Da tempo si parlava dei cortometraggi di Isabella Rossellini realizzati oltreoceano, della sua nuova carriera di regista, divulgatrice ed etologa, ed ecco, con un ritardo di alcuni anni (qualcosa già circolava su YouTube) ma freschissimi come se fossero stati concepiti e girati ieri, i suoi corti sulla piattaforma Mubi in attesa che altre piattaforme raccolgano la sfida di distribuire almeno i cortometraggi intitolati a Darwin.
Si tratta qui in realtà di una trilogia: Green Porno (2008), Seduce Me (2010) e Mammas (2013); le tre opere compongono una brillante e a volte proprio divertente ricognizione del mondo animale, sotto l’aspetto dei riti di corteggiamento, accoppiamento e di tutte le pratiche sessuali possibili. Inizialmente erano stati commissionati dal Sundance Channel, ma il successo ha convinto Rossellini, laurea magistrale in etologia, a proseguire su questa strada. Agli iniziali diociotto Green Porno si sono aggiunti così dieci Seduce Me e undici Mammas. Il trittico è molto interessante perché riunisce al suo interno “stop motion” (che ricorda il minimalismo di un artista come l’americano Pes, pseudonimo di Adam Pesacane); cinema d’animazione; tv didattica (con tanto di intervista all’esperto, in questo caso il biologo argentino Claudio Campagna); animazione per bambini (con costumi fantasiosi e coloratissimi). Il tutto è ben compendiato nell’episodio sugli elefanti marini, ma notevoli sono anche L’arca di Noè, e, sul piano visivo, L’acciuga e Il salmone. In Seduce Me si aggiungono ombre cinesi e “lettering” e titoli da cinema muto, quest’ultimo anche in Mammas (e, a proposito di mamme, c’è qui anche un commovente ed esplicito omaggio a Ingrid Bergman). Insomma, vedere questi corti, che vanno dall’uno ai sette minuti dell’Elefante marino, è un vero piacere e ricorda come si possano dire cose nuove con modi nuovi che al tempo stesso sono il distillato di antiche tradizioni, come quelle citate sopra. Ma un ultimo
e non minore motivo di interesse di questi film è come si inseriscano alla perfezione nel dibattito iniziato da qualche anno anche da noi in Italia sui temi dell’identità di genere, sulla sessualità, bisessualità e omosessualità. Certo, Rossellini lo fa con leggerezza e sagacia, con una punta di ironia e finanche di malizia, ma senza mai calcare la
mano. E tuttavia il suo punto di vista appare deciso, inequivocabile. Nel regno animale c’è tutto e il contrario di tutto. La sua consumata esperienza di attrice è messa al servizio di una passione animalista e civile.

Un frame da Green Porno (2008), di Isabella Rossellini.
Un frame da Green Porno (2008), di Isabella Rossellini.