Il nome di questo specchio in grado di contenere una figura completa in un rapporto a tu per tu, intimo e diretto, è tratto certamente dal mito di Apuleio, incentrato su temi quali la bellezza, la vanità, l’amore, l’alter ego, la curiosità. Ed entra in campo un altro aspetto toccato in mostra. Nella psicologia moderna, la psiche identifica il complesso delle funzioni e dei processi attraverso i quali l’individuo fa esperienza di sé e del mondo determinando così il proprio comportamento. I moti dell’animo e i sentimenti umani sono stati indagati fin dall’antichità attraverso lo specchio del mito e delle tragedie antiche. La storia di Psiche è raccontata in mostra attraverso la straordinaria interpretazione di Max Klinger di cui è esposto l’intero ciclo incisorio, la sua sola opera illustrativa che, ispirandosi alla favola di Lucio Apuleio, narra la vicenda nella sua completezza e complessità. I cicli incisori di Klinger si caratterizzano per una spiccata visionarietà in cui sogno e inconscio si intrecciano per dar vita a visioni di non immediata interpretazione privilegiando l’elemento simbolico rispetto a quello narrativo. La “fabella” di Apuleio rimane un unicum nella narrazione mitologica e le sue emozionanti vicende, così come i messaggi che custodisce, valgono ancora oggi se riportati nel contesto della nostra contemporaneità, rappresentata nel progetto espositivo dalle opere create da Andrea Facco, Andrea Mastrovito e Omar Galliani. H Guido Reni, Amore dormiente (1620 circa), Modena, Collezione BPER Banca. Il ricavato delle vendite del catalogo della mostra sarà devoluto all’associazione Dynamo Camp, situata a Limestre in provincia di Pistoia ( ), volta a offrire gratuitamente specifici progetti di terapia ricreativa a minori affetti da patologie gravi o croniche, fisiche e neurologiche, e alle loro famiglie. Psiche allo specchio. Omnia vincit amor www.dynamocamp.org