MAGIA E STREGONERIA

La magia può essere intesa anche nelle accezioni di proiezione poetica e artistica, o come atto che desidera liberarsi dai vincoli terreni più gravosi,

per librarsi in uno stato estatico di sospensione e per penetrare nel mistero dell’invisibile. Come forma di conoscenza vitalistica e dinamica, permette un rapporto profondo con le forze che muovono la natura. Consona a una forma superiore di conoscenza, la magia ha capacità di attrarre e di incantare, anche per mezzo di forze spirituali, intermedie tra la persona e il mondo divino, con le quali si entra in contatto per mezzo di riti, pratiche mistiche e religiose. La magia può essere intesa come arte liberata dalla menzogna di essere verità? La notte è il momento opportuno per compiere tentativi per andare oltre i limiti dovuti alle leggi della gravità, oltre le imposizioni dei poteri forti delle monarchie e delle cariche ecclesiastiche. Il sabba segue questa possibilità di liberazione, anche per via onirica. 

La divinità protettrice della stregoneria è una dea consacrata alla luna, di genere bisessuato, in quanto possiede in sé entrambi i principi della generazione: Ecate o Selene. Di natura triplice, viene raffigurata con tre teste, legata alle fasi lunari. Si identifica in cielo con la Luna, in terra con Diana e negli inferi con Proserpina. È la signora delle proiezioni fantasmatiche, delle tenebre, dei trapassati, delle forze ctonie. Come divinità psicopompa è in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli dèi e il regno dei morti: è raffigurata con torce in mano, per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nell’oltretomba.


Michelangelo, Sibilla cumana (1508-1510), dal ciclo di affreschi con le storie della Genesi; Città del Vaticano, Musei vaticani, Cappella sistina, volta.


Ecate triplice (III secolo); Antalya (Turchia), Museo archeologico.