PITTURA LIBERA
E I GRANDI
SUCCESSI
DA PARIGI
A LONDRA

Sorolla ai primi del Novecento è noto nelle principali capitali europee con opere di successo e premi. Decide dunque di dedicarsi a una pittura libera dai lacci di esposizioni e Salon.

Per irrobustire il suo repertorio e studiare luoghi e luce comincia a viaggiare con maggiore frequenza. Nel 1902 visita per la prima volta l’Andalusia. Ma è ancora Valencia a ispirarlo maggiormente per le sue scene “en plein air”. L’enorme tela Sole pomeridiano. Spiaggia di Valencia del 1903, con quei potenti e scalpitanti buoi in primo piano che tirano la barca guidati da alcuni uomini, è un dipinto di grande forza che sembra riunire tutti i suoi interessi culturali: «Da quando mi sono messo a dipingere», aveva dichiarato, «il mio pensiero fisso è stato quello di distruggere ogni convenzionalismo; […] Fermo nel mio proposito, ho iniziato senza timore a sviluppare un mio modo di dipingere, buono o cattivo, non so, ma vero e sincero, riflesso reale di ciò che vedevo con i miei occhi e che sentivo nel mio cuore […] espressione fedele di ciò che ritenevo fosse l’arte. Quanti anni ho perso frenando quest’arte! Venti. Prima di dipingere il quadro che ora si trova al Luxembourg [Il ritorno dalla pesca] non avevo mai avuto una visione chiara e completa dell’ideale che inseguivo. È stata una gestazione laboriosa, ma metodica e ragionata; i tentennamenti mi hanno portato a trovare una mia norma, ma non dall’oggi al domani, gradatamente. Tutto ha avuto inizio ad Assisi, ha preso forma nel quadro che stavo dipingendo allora, poi si è manifestato chiaramente nel Boulevard, in seguito l’ho trovata in forma quasi compiuta in Un’altra Margherita e infine mi si è offerto in tutta la sua interezza, reale, palpabile, nei buoi che tirano la barca in Sole pomeridiano» (da Rodolfo Gil, Joaquín Sorolla, Madrid 1913). 

Questa lunga citazione è una interessante visione del proprio percorso da parte dell’artista. Adesso è finalmente libero di esprimere con la pittura tutto ciò che vede o sente. Si immerge così in un’attività sempre più frenetica sulle spiagge, in campagna, nello studio: «Dipingo perché amo la pittura», ripeteva. Nascono quadri di straordinaria freschezza (Estate, 1904; Mezzogiorno sulla spiaggia di Valencia, 1904; Bambine al bagno. Jávea, 1905; La barca bianca. Jávea, 1905) in cui protagonista è il mare scintillante, sul quale si muove un’umanità giocosa. 

In contemporanea si dedica ai ritratti, nello studio in calle Miguel Ánge 9, dove si è trasferito a fine 1904. La tradizione spagnola continua a essere forte e si intreccia a moderni tagli fotografici. Nell’Autoritratto di quell’anno si ritrae in un severo quarantenne, grandi baffi, sguardo fiero, deciso. Sobrio nell’abito da lavoro, camice scuro e colletto bianco, solo il cavalletto appoggiato a destra allude al mestiere di pittore ed evoca quello, sistemato a sinistra, del quadro di Velázquez con Las meninas.


Sole pomeridiano. Spiaggia di Valencia (1903); New York, Hispanic Society of America.


Estate (1904); L’Avana, Museo Nacional de Bellas Artes de Cuba.


Diego Velázquez, Las meninas (1656); Madrid, Museo Nacional del Prado.