PRECURSOREINCONSAPEVOLE

Chi è Arcimboldo, al di là o al di qua delle sue invenzioni pittoriche e del tempo in cui ha vissuto? Da buon visionario, è creatore di senso.

La parola più ricorrente, che serpeggia nei libri e nei cataloghi a lui dedicati, è «bizzarria ». Ma le opere di una persona che ha cercato di dire in una maniera nuova ciò che ha intuito della Natura non possono essere relegate al campo della bizzarria. L’artista rileva le contraddizioni del mondo, dell’universo, dove succede tutto e il contrario di tutto, continuamente, e cerca di dare una o più risposte possibili, con un approccio al contempo rigoroso e scientifico, sottile e lenticolare, ma anche giocoso e ironico. Rivela la complessità di una singola monade, che assieme ad altre unità forma una struttura più complessa, dove ogni frammento è connesso con altri pezzi, fino a dare corpo a un essere vivente nuovo, a un’inedita possibilità piena di significati. Le Teste composte non possono che essere polisemiche, perché contengono molte forme viventi, molteplici anime, diverse possibilità simboliche. Anche le teste costituite da più oggetti possono anticipare le questioni attuali legate ai cyborg, ovvero agli organismi costituiti da elementi artificiali. Allo stesso tempo sono simulacri di un sublime concettuale, che combinano in loro senso ironico, trompe-l’oeil, leggerezza infantile, questioni alchemiche, e altri aspetti ancora? Questi ritratti burleschi sembrerebbero da considerare anche come metafore di una meta-rappresentazione, come soggetti risolti in una maniera che è in grado di sublimare il ritratto stesso, per rimandare ad altre questioni.


Flora (1589).


Anonimo, La cuoca (senza data), Parigi, Bibliothèque de l’Ecole Nationale des Beaux-Arts.