NON SOLO ARTEPER LA RETINA

Su richiesta degli imperatori e committenti, Arcimboldo ha realizzato diverse variazioni sui temi delle sue serie e invenzioni.

Ha declinato simili soggetti, articolandoli con lievi differenze nei dettagli. Come per quanto concerne tutte le opere migliori dell’arte, anche le teste arcimboldesche rimangono in ultima analisi anche un po’ impenetrabili: danno la sensazione che non proprio tutto sia stato interpretato e colto, che vi siano ancora possibilità, per lasciare aperta la porta sull’ulteriore stanza del mistero. Le teste paiono forme caotiche ben strutturate, ossimori congegnati per affinare l’arte della visione e dell’interpretazione. Vanno oltre la raffigurazione della natura e le “Wunderkammern” dei collezionisti enciclopedici cinquecenteschi. Sfuggono anche dalla visione meramente classificatoria, che aleggia nelle stanze dei teatri (o dei microcosmi) di natura, allestiti alla maniera indicata da Ulisse Aldrovandi. L’autore è un anomalo “Hof-Conterfetter” (ritrattista di corte) o è figlio dello spirito umanistico rinascimentale e manierista? È pervaso dalle idee di Platone e del neoplatonismo, e considera la triade dei mondi minerale, vegetale, animale, l’umanità, il cosmo, gli universi, tutti parte di un’unità?


Testa reversibile con cesto di frutta (1591-1592 circa).


Testa reversibile con cesto di frutta (1591-1592 circa).