Belgio 2018: si parte
con il Brafa

Ilaria Ferraris

In questo inizio di 2018 il Belgio si afferma con molta convinzione al centro della vita culturale europea, con una serie di iniziative dedicate all’arte, dall’antico al contemporaneo, che coinvolge le principali città, in primis Bruxelles, ma anche Anversa, Ostenda, Gand, mentre prendono il via anche le celebrazioni dei maestri fiamminghi - Rubens, Bruegel, Van Eyck - che culmineranno, nel 2020, con il riposizionamento del Polittico di Gand restaurato nella cattedrale di San Bavone.


In Belgio fioriscono iniziative culturali che vedono una collaborazione virtuosa fra pubblico e privato

Per chi desidera un ritratto fiammingo da appendere in salotto, per chi adora le maschere africane o farebbe una follia per le sculture crisoelefantine déco, o per chi ama semplicemente curiosare girando tra mostre, musei e gallerie, Bruxelles può essere senz’altro un ottimo punto di partenza.

Quest’anno, dal 27 gennaio al 4 febbraio, il Brafa, la più antica mostra-mercato d’arte e d’antiquariato d’Europa, alla sua sessantatreesima edizione, tra le cinque fiere del settore più quotate al mondo, apre come sempre a Tour & Taxis, con un’offerta eclettica e qualitativamente eccellente di opere che spaziano dai reperti archeologici dell’età del bronzo fino al design contemporaneo. Sono centotrentaquattro le gallerie partecipanti, una in più dell’anno scorso, da tutto il mondo, con quattordici “new entries”. Quest’anno è previsto un ospite d’eccezione, Christo, che - in contemporanea a una bella mostra all’ING Art Center, Christo and Jeanne-Claude.


Christo nel suo studio nel 1966 con l’installazione Three Store Fronts (ora allestita al Brafa).