Arte contemporanea


Art Stage
Singapore

Cristina Baldacci

Dal 26 al 28 gennaio si tiene l’ottava edizione di Art Stage Singapore. Abbiamo intervistato il direttore, Lorenzo Rudolf, che ne è stato anche l’ideatore - dopo essere stato a capo di altre importanti fiere come Art Basel (1991-2000), Art Basel Miami Beach (lanciata nel 2002) e la Fiera del libro di Francoforte (2000- 2003) -, per saperne di più.


Quali sono i punti di forza di Art Stage Singapore rispetto ad altre fiere internazionali?

Oggi esistono troppe fiere d’arte simili dove tutti cercano di copiarsi a vicenda. Per avere successo in un campo così competitivo, devi costruirti un’identità. Questo è ciò che Art Stage ha fatto sin dall’inizio: è una fiera del Sudest asiatico per il Sud-Est asiatico. La sua identità si basa sull’essere: (1) per il Sud- Est asiatico, il ponte verso il mondo dell’arte globale; (2) per il mondo dell’arte globale, la porta d’accesso nel Sud- Est asiatico; (3) il forum per avviare un dialogo tra le varie scene d’arte esistenti sul territorio.


Quali sono le novità di questa edizione?

Abbiamo lavorato sul tema delle “interazioni” da tre diverse prospettive. (1) L’interazione geografica, concentrandoci sulla regione più attiva del Sud-Est asiatico, la Thailandia, dove di recente sono stati aperti nuovi spazi per l’arte, come il Maiiam Museum of Contemporar y Ar t di Chiang Mai; e dove stiamo collaborando con artisti come Kamin Lertchaiprasert, Arin Rungjiang e Natee Utarit. (2) L’interazione tra arte e design, visto che nell’industria creativa i confini tra le diverse discipline sono sempre più labi l i. (3) L’interazione tra i collezionisti. In passato era quasi impossibile convincerli ad aprire le loro case e collezioni a Singapore, ma, dopo il grande successo avuto con Art Stage a Jakarta, la situazione è cambiata.