Pensare per analogie è parte essenziale di ogni attività creativa. Individuare corrispondenze e relazioni, anche se riferibili a campi diversi e apparentemente incongrui, può stimolare un’intuizione, rivelare una scoperta, dare origine a un’invenzione.
Gli psicologi cognitivi hanno messo in evidenza i meccanismi del ragionamento analogico e della sua efficacia nelle più svariate circostanze. Impostare
le giuste analogie permette, infatti, di risolvere problemi inediti, paragonandoli a situazioni simili risolte precedentemente con successo. Gli
architetti hanno sempre ragionato per analogie. Più o meno consapevolmente se ne servono per generare e sviluppare le loro idee. È verosimile che sia
stata la vista di un tronco d’albero a suggerire ai primi uomini la costruzione di una colonna atta a sostenere, anziché un intreccio di rami e foglie,
un’orditura di travi e un tetto. L’esempio suggerisce che l’associazione di relazioni, più che la semplice somiglianza tra le cose, è ciò che
caratterizza il pensiero analogico.