Grandi mostre. 3 
Arte, gioco e giocattoli a Pontedera

LA TROTTOLAE IL ROBOT

Da una prestigiosa collezione di giocattoli d’epoca acquisita nel 2005 dal Comune di Roma è nata la mostra al Palp - Palazzo pretorio sul tema del gioco. Insieme a una selezione di oggetti della raccolta romana troviamo anche opere di artisti che, tra Otto e Novecento, al gioco e all’infanzia si sono ispirati.

Claudia Terenzi

La mostra La trottola e il robot. Tra Balla, Casorati e Capogrossi, in corso fino al 22 aprile al Palp - Palazzo pretorio di Pontedera (Pisa), racconta in sei sezioni tematiche (“Casa”, “Giochi all’esterno”, “Educazione”, “Giochi senza età”, “Teatro maschere e circo”, “Automi”) lo sviluppo dell’infanzia attraverso il gioco come formazione e apprendimento, ma anche come cognizione della realtà e al tempo stesso come creazione del proprio immaginario. L’idea è nata dall’accostamento di un nucleo sceltissimo di giocattoli storici, appartenenti al Comune di Roma, a opere di artisti che dalla metà dell’Ottocento agli anni Settanta del secolo scorso hanno dedicato al tema dell’infanzia una parte importante del proprio lavoro. Non un accostamento casuale, ma una attenta selezione di opere, dipinti, sculture, oggetti d’artista, rispondenti a quei criteri di lettura dell’infanzia che abbiamo indicato, su cui nei secoli filosofi, pedagogisti, poeti si sono interrogati. 

A volte i raffronti sono molto puntuali, e nei dipinti troviamo gli stessi oggetti del gioco che sono esposti nelle vetrine, altre volte l’azione e la presenza del bambino è più simbolica, ha un significato in quanto parte della famiglia, di un ambiente vissuto e animato dai grandi, in altri dipinti gli oggetti del gioco non hanno giocatori, ma comunicano direttamente la loro funzione ludica. 

La maggior parte dei giochi di proprietà del Comune di Roma proviene da una originaria collezione svedese, acquisita dallo stesso Comune nel 2005, ancora non visitabile perché priva di sede. La scelta esposta in questa mostra è estremamente limitata rispetto agli oltre undicimila oggetti che compongono la copiosa raccolta, dai più semplici ai più sofisticati, ma rispondente a una precisa definizione delle tematiche esplicative dell’esperienza dell’infanzia rispetto al gioco e, parallelamente, della visione degli artisti nel raffigurare questa fase così significativa della vita.


Le immagini qui riprodotte di giocattoli storici, perlopiù di provenienza svedese, si riferiscono a una collezione acquisita nel 2005 dal Comune di Roma. La raccolta, a oggi, non è visitabile perché priva di sede.
Cavallo su asse con rotelle tra due clown (1910 circa).