Studi e riscoperte. 2
Il ritratto nella Roma repubblicana

LO SPECCHIO
DEL VERO

Caratterizzati da un forte realismo i ritratti romani repubblicani identificavano chiaramente le caratteristiche fisiognomiche di individui e di intere famiglie, esaltandone i difetti fisici o gli specifici lineamenti del volto.


Fabrizio Pesando

«Quale fosse il suo aspetto fisico lo si può vedere dalle statue. Aveva gli occhi di un colore ceruleo straordinariamente acuto e tagliente di per se stesso; però lo sguardo era reso ancora più terribile dalla pelle del viso, scabra e chiazzata di puntini rossi, tra cui si inframmezzavano qua e là macchie di bianco»(1). Così Plutarco nelle sue Vite (96-120 d.C. circa) si riferisce all’aspetto di uno dei protagonisti della vita politica romana della prima metà del I secolo a.C., quel Lucio Cornelio Silla che, dopo le vittorie conseguite nel corso dell’estenuante guerra sociale (92-90 a.C.), nel conflitto contro Mitridate VI del Ponto (85 a.C.) e nello scontro con i seguaci di Caio Mario, instaurò una feroce dittatura fra l’82 e l’80 a.C.