Hanswurst, “Gianni salsiccia”, è la principale figura comica del teatro tedesco già dal Cinquecento: un personaggio che fonde un nome frequente in Germania, Giovanni, con uno degli alimenti più diffusi. Infatti di “Wurst”, le salsicce, ne sono state censite più di millecinquecento varietà, soprattutto di maiale, ma non solo. La Germania è uno stato federale anche da un punto di vista gastronomico e la cucina è differenziata, anche se è unita da alcune preparazioni come gli insaccati. Sia coloro che macellano gli animali (“Schlachters”) sia chi vende le carni (“Metzgers”) hanno esercitato su George Grosz (Berlino 1893- 1959) una grande fascinazione sin da quando da bambino li aveva visti al lavoro. Il tema compare ripetutamente nelle sue opere, come in questa cantina di I macellai in cui un maiale appeso, ormai privo di testa, viene squartato da un macellaio.
Sotto l’animale un secchio di legno ne accoglie il sangue, da cui l’uomo si ripara indossando alti stivali e un grembiule. Un tavolo - su cui sono
appoggiati coltelli e seghe, una lampada a petrolio per rischiarare il basso ambiente e altri attrezzi -, una tinozza metallica, un panchetto, un
contenitore per le frattaglie completano l’arredamento.