Grandi mostre. 1 
Franco Fontana a Bergamo

RENDERE VISIBILE
L'INVISIBILE

mente i segni premonitori degli attentati che distrussero le torri di New York l’11 settembre. Poi tutto ritornò nell’ordine, in una Pax Amerikana sofferta che sembrava volere il riscatto mondiale con la supremazia senz’appello della propria arte e dei propri commerci: Venezia si faceva sommesso palcoscenico a disposizione del miglior offerente. E l’arte tornò a consolidarsi nel retrobottega delle gallerie del dollaro per manifestarsi in mondane epifanie fra fondazioni di ditte del prêt-à-porter o aziende del lusso in palazzo Grassi.Fotografare per esprimere il proprio punto di vista, per palesare l’essenza delle cose. Così Franco Fontana vive la fotografia: immagini cariche di memoria pittorica ma soprattutto dettate dall’intimo desiderio di scoprire ciò che si nasconde dietro l’evidenza della natura, del quotidiano, tra luci e ombre, forma e colori, spazio e tempo.

Mauro Zanchi