Un giovane uomo dalla fronte spaziosa, il naso importante, la bocca carnosa, ci rivolge uno sguardo fiero e penetrante. Sembra colto nell’atto di nascondere (o estrarre) dalla giacca una missiva. Sfortunatamente le lettere che si possono leggere sul foglio piegato che il giovane stringe con la mano destra rimangono ancora un enigma da decifrare e non aiutano a risolvere definitivamente la questione dell’identità dell’effigiato e le circostanze della commissione di questo capolavoro di Jacopo da Pontormo (1494-1557).
Fino a circa dieci anni fa di questo dipinto si erano completamente perse le tracce: lo si conosceva soltanto attraverso un’incisione del 1759 contenuta in un volume che illustrava i capolavori della collezione dei marchesi Gerini di Firenze e che lo etichettava come opera di Alessandro Allori, uno degli allievi di Pontormo. Francis Russell lo ha ritrovato in una dimora aristocratica irlandese ed è riuscito a ricostruire le vicende che lo hanno allontanato da Firenze circa duecento anni fa, quando nel 1827 esso venne acquistato dal nobile Du Pré Alexander, secondo conte di Caledon (1777-1839). Oggi sappiamo che il dipinto è registrato fin dal 1673 negli inventari della collezione Gerini ed è anche ricordato come «meraviglioso in ogni sua parte» da Giovanni Cinelli nel 1677.
Il giovane è la quintessenza dell’eleganza maschile del periodo: porta un cappello rosso aggiustato sulle ventitré, indossa una camicia bianca di cui si scorgono appena i polsi e il collo, giacché essa è coperta da una giacca di satin grigio con ampie maniche, rivestita a sua volta da una giubba aderente di cuoio - stretta in vita da una cintura - caratterizzata da tagli verticali e da un elegante motivo ornamentale all’altezza delle spalle. L’espressione vigile e attenta, insieme alla nobile posa e all’austera ma sofisticata eleganza, sia dell’abito che del portamento, sono state giustamente confrontate con il cosiddetto Alabardiere del Getty Museum di Los Angeles, che rappresenta un sicuro punto di riferimento sia per lo stile sia per il costume del nostro dipinto.
