Grandi mostre. 2 
Marina Abramović a Firenze

DEL PASSATO,SOLO CIÒ
CHE SERVE

Il direttore di Palazzo Strozzi e curatore della prima retrospettiva italiana dedicata a Marina Abramović ci presenta il lavoro della protagonista della Performance Art, capace ancora di reinventarsi e pronta, dopo oltre cinquant’anni di attività, a eliminare il superfluo per mantenere viva l’essenza.

Arturo Galansino

Il titolo della mostra The Cleaner, a Palazzo Strozzi, a Firenze, fa riferimento a una riflessione di Marina Abramović sulla propria vita: «Come in una casa: tieni solo quello che ti serve e fai pulizia del passato, della memoria, del destino». Ciò che resta dopo questo repulisti esistenziale si trova nella prima grande retrospettiva italiana a lei dedicata, allestita in tutti gli spazi espositivi di Palazzo Strozzi - piano nobile, Strozzina, cortile - e che con oltre cento opere abbraccia più di mezzo secolo di attività, dai primi anni Sessanta a oggi, della «nonna della Performance Art», come lei stessa ama definirsi. 

Per la prima volta, inoltre, una donna è protagonista assoluta di una mostra di Palazzo Strozzi, e lo fa con un impressionante percorso umano e professionale, frutto di un lavoro sempre in divenire, attraverso il quale l’artista continua instancabilmente a sviluppare i propri mezzi espressivi.


Le immagini riprodotte in questo articolo riguardano performace realizzate solo da Marina Abramović , dove non diversamente indicato. Ulay/Marina Abramović , Relation in Space (luglio 1976), performance di 58 minuti, 38. Biennale d’arte di Venezia.