Grandi mostre. 3 
Fotografia e arte astratta a Londra

DAL PENNELLOAI RAGGI DI LUCE

L’astrazione ha interessato tanto la pittura quanto la fotografia e certamente è possibile individuare tra i due ambiti corrispondenze e unioni di intenti, come illustra un’esposizione alla Tate Modern: la più esaustiva mai fatta sulla fotografia astratta e oggetto di un acceso dibattito sulla stampa inglese.

Costanza Rinaldi

Cento anni, cento fotografi, più di trecento opere. Una densa carrellata, prevalentemente in bianco e nero, distribuita in dodici sale, tanto da essere la prima esposizione di ampio respiro dedicata alla fotografia astratta. Si tratta della mostra Shape of Light: 100 Years of Photography and Abstract Art alla Tate Modern di Londra. I curatori (Simon Baker, curatore del dipartimento di fotografia della stessa Tate Modern ed Emmanuelle de l’Ecotais, curatrice del settore fotografia al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris insieme a Shoair Mavlian e Sarah Allen, nel ruolo di assistenti curatrici) hanno posto alla base dell’esposizione un concetto molto semplice ma altrettanto efficace, racchiuso nel sottotitolo essenziale (100 Years of Photography and Abstract Art), e hanno preso in prestito alcune parole di Pierre Dubreuil, fotografo francese pioniere del modernismo: «Perché l’ispirazione che deriva dalla manipolazione di un pennello di un artista dovrebbe essere diversa da quella di un artista che lavora con i raggi di luce?». Questo quesito fissa il punto di partenza per le intenzioni curatoriali, permettendo di affiancare dipinti di Vasilij Kandinskij, Piet Mondrian o Jackson Pollock a fotografie di Alfred Stieglitz, Man Ray, Minor White in una successione che, nello svolgersi delle sale, assomiglia però più a un crescendo ripetitivo che a un’analisi che approfondisca il rapporto tra le due arti. 

È forse solo nelle prime sale, infatti, che la promessa di mostrare le assonanze tra fotografia e arte astratta è rispettata: i visitatori sono accolti da alcuni dei capolavori della fotografia di inizio secolo, opere di maestri della luce e della forma, affiancate coerentemente da alcuni dei migliori esempi in pittura, come Oscillazione di Vasilij Kandinskij (1925), Composizione C (numero III) con rosso, giallo e blu di Piet Mondrian (1935) e Mandora di Georges Braque (1909-1910).


Marta Hoepffner, Omaggio a Kandinskij (1937), Hofheim am Taunus, Stadtmuseum Hofheim am Taunus.


Vasilij Kandinskij, Oscillazione (1925), Londra, Tate.