L'oggetto misterioso
DUE UOMINI IN BICI,
ANZI IN AUTOMOBILE(PER NON PARLARE DEL CANE)
di Gloria Fossi
Due amici pedalano in tandem.
Alla fine del XIX secolo la più significativa immagine di modernità pare fosse la bicicletta. Anzi, il tandem. Per questo, nella Barcellona fervida d’idee moderniste, un affermato ritrattista catalano come Ramón Casas si raffigurò nel 1897 alla guida di un tandem dalle linee aerodinamiche. Nonostante la fatica, pedalava col sigaro infilato nella pipa, come faceva chi non voleva sprecare i sigari bucati o che non tirano. Sul sellino di dietro lo stravagante e allampanato amico Pere Romeu. Altissimo, e con un ghigno che la dice lunga sulla sua voglia di pedalare. Non a caso il pittore aggiunse sul dipinto in alto a destra un ammonimento eliminato in tempi recenti: «Per anar am bicicleta no’s pot dur l’esquena dreta» (Per andar in bicicletta non tener la schiena dritta). I raggi delle ruote si scorgono appena, cosicché lo spettatore può immaginare la relativa velocità del mezzo raffigurata nella scena.
Ciclisti eleganti, i due indossano completi color crema, fascia nera in vita, calzettoni ricamati, scarpette comode e senza tacco come certe Birkenstock di oggi. Sullo sfondo le ciminiere, emblema del progresso industriale catalano, oggi sostituite nello skyline della splendida città dai superbi grattacieli di Herzog & de Meuron, Rogers, Gehry. A destra, la sagoma immutata della collina di Montjuïc. La grande tela, simile a un manifesto, è dal 1964 al Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona ma in questi giorni è al Museu Picasso alla mostra La cucina de Picasso. Cosa c’entri con Picasso e la cucina lo si capisce dal disegno di un altro artista catalano, Ricard Opisso. Risale al 1900, e raffigura un locale leggendario, Els Quatre Gats, ristorante-cabaret nel cuore della “ciutat vella”, all’angolo di carrer Montsió, entrato a buon diritto nella storia del modernismo catalano, e in generale delle avanguardie europee fra Otto e Novecento perché frequentato dalle menti più originali dell’arte e della cultura catalana di quegli anni. Fra gli artisti, a capotavola, si riconosce un giovanissimo Picasso (non era catalano ma visse lì per qualche anno). In piedi, appoggiato al bancone, Pere Romeu. Vicino a lui un fox terrier. Alla parete, il quadro del tandem, con l’iscrizione ancora non rimossa.
Dal 1897 al 1901 quella tela era il pezzo forte della prima stanza di Els Quatre Gats, come simbolo del modernismo che aleggiava fra gli avventori. Il ristorante stava tutto in due stanzoni al piano terra di Casa Martí, palazzo del barrio gotico ideato nel 1896 da un giovane architetto, Josep Puig i Cadafalch.
