La Serenissima si spopola sempre più; e gli uffici pubblici si ridimensionano. Occupavano spesso eleganti e autorevoli palazzi, anche sul Canal Grande: l’eredità lasciata da famiglie patrizie decadute, se non scomparse. Ma adesso, li dismettono. E sovente, ne nascono grandi alberghi. Venezia è ridotta a una città di ricordini e di paccottiglie, spesso “made in China”, e di sempre nuovi hotel. Ma forse, il palazzo che era dei Gussoni, Grimani, e Della Vida, non subirà questo destino: una commissione, infatti, ha finalmente detto no. Però, andiamo per ordine, e raccontiamone la storia, con alcune tra le altre simili dei tempi recenti.
L’edificio è sul Canal Grande: quei 3.800 metri a forma di “S” rovesciata, che costituiscono «la più bella strada al mondo, fiancheggiata dalle più
belle costruzioni», spiega John Ruskin (Le pietre di Venezia); «il ricreator di ciascun che il solca» per Pietro Aretino, che ci abita a lungo. È di
fronte a Ca’ Pesaro, oggi museo d’arte moderna: alto quattro piani, contando anche l’ammezzato. È eretto nella sua forma attuale tra il 1548 e il 1556
per i Gussoni, famiglia veneziana documentata dall’XI secolo. Ma, ben presto, ha una vita complicata. I Gussoni si estinguono nel 1735, quando muore il
senatore Giulio.