In alcune suggestive opere pittoriche i soggetti sono descritti nel sonno, mentre vivono un “sogno di secondo livello”, ovvero un sogno dentro a un altro sogno. In questa dimensione il tempo scorre molto più lentamente, dilatato da pochi istanti a interi anni. Le attività oniriche si possono mescolare se gli individui dormono a poca distanza l’uno dall’altro? I ricordi e i desideri di una persona entrano in gioco nel sogno di chi dorme accanto? In I sogni degli uomini (1550 circa), ora conservato all’Institute of Arts di Detroit, Tintoretto raffigura dieci persone che stanno dormendo nello stesso luogo, nel regno di Morfeo, a giudicare dalla presenza dei papaveri, attributi della divinità del sonno. Nella parte superiore la Fama, raffigurata con la tromba, e la Ricchezza (suoi attributi sono le monete d’oro che piovono dalla nube) testimoniano che i dormienti hanno sogni comuni. In primo piano, in basso, la personificazione del Tempo sonnecchia accanto alla sua clessidra. In alto, intanto, Giove, a dorso dell’aquila, muove lo zodiaco e le costellazioni con il suo scettro. E in questi spostamenti prendono corpo le attività oniriche, influenzate anch’esse, probabilmente, dai moti celesti.
I profeti, gli sciamani, gli oracoli, gli indovini davvero toccano le sfere della predizione e delle visioni percorrendo la scala che conduce ai mondi
superiori, dove il Mistero assoluto conosce in anticipo o muove i segreti del tempo e le sequenze degli accadimenti?

