Arte contemporanea BIENNALE DEL QUÉBEC di Cristina Baldacci a nona edizione di Manif d’ar t, la Biennale del Québec, è curata da Jonathan Watkins, direttore della Ikon Gallery di Birmingham, e incentrata sul tema della sostenibilità ambientale. Il titolo , , è ripreso da una canzone del 1967 di Leonard Cohen ( ), che era originario di Montréal e i cui testi erano fortemente ispirati alla relazione tra cultura e natura. La mostra pr incipale con le sculture antropomorfe di ebano dell’artista canadese Manasie Akpaliapik è ospitata nel padiglione centrale del Musée National des Beaux-Arts du Québec (MNBAQ), che è partner della Biennale. A essa si affiancano le personali di un gruppo di altri artisti, tra cui la lettone Vija Celmins, conosciuta per i suoi fotorealistici dipinti, perlopiù in bianco e nero, con cieli stellati, mari increspati, ragnatele e rocce; i canadesi (della Columbia Britannica) Jim Holyoak e Matt Shane, che insieme realizzano, in forma di installazioni di grande formato, disegni su carta con paesaggi e animali immaginari; l’inglese Cornelia Parker, le cui sculture e accumuli di materiali naturali e architettonici prelevati dalla realtà hanno un tono apocalittico; l’argentino Tomás Saraceno, che avvicina poeticamente arte, tecnologia e natura; e il ceco Krištof Kintera, che invece mescola arte, magia e scienza come un alchimista. L Small Between the Stars Large Against the Sky Story of the Street Lutz & Guggisberg, Umzug der Tiere und Möbel (2017). La nona edizione, dedicata alla sostenibilità ambientale, vedrà la collaborazione dei centri cittadini autogestiti dagli artisti che esporranno il lavoro di colleghi internazionali Parallelamente, la Biennale vedrà la collaborazione dei centri cittadini autogestiti dagli artisti, che esporranno il lavoro di alcuni colleghi internazionali, come Christiane Baumgartner, Amélie Laurence Fortin, Felipe Castelblanco, Shimabuku, Lutz & Guggisberg. Nel centro storico verranno collocate anche una serie di opere di artisti che lavorano nello spazio pubblico, tra cui svetta il nome dell’inglese Susan Philipsz, che realizza installazioni sonore. Tra gli altri eventi e attività, ci saranno una serie di mostre più piccole organizzate da giovani curatori e un convegno internazionale, che declina il tema principale della Biennale, in programma per il 22 e 23 marzo ( ). Contemporary Art, Everyday Life and Nature