«Boldini sapeva riprodurre la sensazione folgorante che le donne sentivano di suscitare quand’erano viste nei loro momenti migliori». Con queste parole Cecil Beaton, tra i primi e più celebri fotografi di moda del Novecento, decretava il talento del pittore ferrarese nel ritrarre la voluttuosa eleganza delle élite cosmopolite della Belle Epoque, nel sapere celebrare le loro ambizioni, il loro raffinato narcisismo, sottintendendo, al contempo, la capacità dell’artista di catturare lo spirito di quell’epoca raffinata e decadente e il fascino fugace segnato dalla moda e dal suo incessante rinnovarsi.
Boldini e la moda evoca per la prima volta il rapporto tra il pittore e il sistema dell’alta moda parigina, raccontando come grazie a una pittura accattivante, che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali, l’artista dia vita a un’inedita e personale declinazione del ritratto di società che, al volgere del secolo, diviene un vero e proprio canone, un modello di stile e tendenza che anticipa formule e linguaggi del cinema e della fotografia gla mour del Novecento, collocandosi agli albori dei codici stilistici e comunicativi della moda moderna.
La mostra - frutto di un lungo lavoro di ricerca che ha permesso la ricostruzione della fitta rete di rapporti sociali e professionali dell’artista - segue un percorso cronologico-tematico diviso in sezioni accompagnate da testi di celebri letterati che hanno cantato la grandezza della moda come forma d’arte, da Baudelaire a Wilde a D’Annunzio. Una selezione dei più importanti ritratti di Boldini, posti a confronto con quelli dei suoi colleghi e amici quali Degas, Sargent o Manet, sono esposti assieme a oggetti preziosi, libri e splendidi abiti d’epoca realizzati dai maggiori “couturiers” del tempo, da Worth a Paquin, da Lanvin alle Sorelle Callot fino a Fortuny, immergendo il visitatore nelle raffinate atmosfere parigine della “fin de siècle” svelando, così, i suggestivi e indissolubili intrecci tra arte, moda e letteratura che hanno segnato la Belle Epoque.

Gladys Deacon, duchessa di Marlborough (1905-1908).