Siamo a Pisa, autentica cartina di tornasole di molteplici vizi nei beni culturali del nostro paese. Città bellissima, piena di scoperte da fare e monumenti e musei da visitare. Dove però la piazza dei Miracoli, la torre pendente, con il duomo e il battistero, e qualche incursione nel Camposanto che ne chiude il lato nord, fanno, ovviamente, la parte del leone nell’afflusso dei visitatori. E così, tanti musei in città sono davvero “minori” (e minorati) più che non dicano le loro realtà e, magari, i tesori che contengono. È il caso, per citarne due, di quelli nazionali di San Matteo e Palazzo reale: nel 2017 (ultimi dati disponibili), rispettivamente 12.277 visitatori (di cui 5.273 gratuiti), e 3.584 (meno di 1.500 a pagamento), cui vanno aggiunti altri 409 paganti, con un biglietto cumulativo: diciamo trentadue persone in media ogni giorno, e per giunta, cifre perfino in calo rispetto al 2016. Facendo qualche conto, appena quattro frequentatori ogni mille che varcano la soglia dei monumenti nella piazza (e lasciamo pur perdere chi vi si reca soltanto per ammirarla) si sono spinti fin lì.
La pagina nera
QUEL MUSEO NON È UN ORRORE,
MA NON TROVA UN DIRETTORE
A Pisa da oltre un anno due musei nazionali, San Matteo e Palazzo reale, languono nel disinteresse generale: pochi visitatori, scarso personale e nemmeno un direttore. Eppure il loro contenuto non è di poco conto.
di Fabio Isman