LEONARDO E I SUOI LIBRI
Alla Biblioteca medicea laurenziana di Firenze si conserva un monumentale codice di Francesco di Giorgio Martini (l’Ashburnham 361): cinquantaquattro carte di un trattato di architettura, ricco anche di illustrazioni, ideato e redatto dal noto architetto senese, che Leonardo conobbe a Milano nel 1490. Più volte, nei suoi studi d’ingegneria militare o idrologica, Leonardo si soffermerà sulle ricerche del collega. Ma c’è di più, il prezioso manoscritto laurenziano è l’unico libro pervenutoci che di certo appartenne alla sua biblioteca personale. O perlomeno, l’unico, finora, a essere stato identificato, giacché presenta dodici postille e disegni aggiunti da Leonardo stesso (la sua scrittura è inconfondibile). Ce lo spiega Carlo Vecce, ancora una volta con magistrale chiarezza, nel catalogo della mostra sui libri posseduti dal grande maestro (fino al 22 settembre al Museo Galileo di Firenze, poi alla Accademia dei Lincei a Roma). Il catalogo, come d’altra parte la mostra, è un piccolo gioiello fra i tanti di quest’anno leonardesco, e fa il punto su un aspetto che Vecce studia da tempo. Quali e quanti libri (manoscritti o a stampa) possedeva Leonardo, che da bambino non aveva condotto studi, per così dire, regolari, tanto da far fatica, perlomeno nei primi tempi, a leggere il latino? Pur considerandosi, com’è noto, «homo sanza lettere», ovvero privo di un’adeguata cultura letteraria, alla fine della vita Leonardo aveva costituito una personale biblioteca di almeno duecento libri. Vecce, qui coadiuvato da altri studiosi, ha ricostruito idealmente quella biblioteca, della quale, a parte il codice laurenziano, non si è conservato alcun esemplare, ma ve ne sono di simili che valgono d’esempio. Leonardo segnalò di possederli in più di un elenco, alcuni avuti in prestito, altri acquistati dopo vere e proprie cacce al volume agognato. Talvolta, dovendo viaggiare, li affidò in deposito. Il libro ricostruisce queste vicende, tenendo sempre d’occhio la cultura del tempo, e illustrando gli interessi di Leonardo, le sue curiosità letterarie, i trattati scientifici antichi, quelli più recenti: una cultura multiforme, di uso quotidiano, indirizzata di volta in volta a indagini specifiche. Leonardo, dice Vecce, non era certo «un lettore passivo».

Giunti, Firenze 2019
144 pp., 60 ill. colore
€ 18