Pittore surrealista fra i maggiori e grande “tombeur des femmes”, non ultima, tra le sue conquiste, l’ereditiera e collezionista statunitense Peggy Guggenheim con cui si sposò nel 1941 e dalla quale divorziò due anni dopo, Max Ernst (1891-1976) si legò inizialmente al gruppo degli espressionisti tedeschi e soprattutto ad August Macke. Come lui fu colpito dalle opere di Gauguin, di Cézanne e dei postimpressionisti, ma anche dalla dura esperienza al fronte della prima guerra mondiale, alla quale però sopravvisse. Il disprezzo per i meccanismi razionalistici e per la tradizionale cultura europea lo avvicinò al gruppo dei surrealisti. Nella Coppia (L’abbraccio), una tela del 1924, espresse con forza il suo rifiuto della classica immagine di due innamorati, tanto che le figure paiono avvinghiate in modo così stretto l’una all’altra da soffocarsi reciprocamente. Rifletteva così (cioè realizzando opere come La coppia) sulle sue idee e sui suoi comportamenti da Casanova (in quell’anno si era già sposato e aveva divorziato una volta e stava gestendo un “ménage à trois” con Paul Éluard e la moglie), ma anche su un tema sviluppato in quegli anni dal suo nuovo mentore, Giorgio de Chirico. Nel dipinto, mentre una delle due figure pare vestita da buon borghese del tempo, l’altra sembra metà macchina e metà essere umano, con effetti inquietanti. Christie’s di New York ha venduto La coppia (L’abbraccio) l’11 maggio 2015 per oltre 8,1 milioni di euro e con ampia soddisfazione, superando la stima massima e segnando uno dei migliori risultati in asta di Ernst. Anzi, in realtà, sarebbe il migliore, se non fosse che Lo specchio rubato del 1941 per ben due volte ha fatto segnare un prezzo più elevato. Questo quadro pare fuori dal tempo e dallo spazio, eppure risulta ricco di riferimenti autobiografici come accade spesso per le opere dell’artista di fine anni Trenta-Quaranta. Delle tre sculture raffiguranti ninfe semi-antropomorfe in primo piano, almeno una rappresenta probabilmente Leonora Carrington, colei che Ernst aveva amato in Francia. Una relazione interrotta dallo scoppio della seconda guerra mondiale quando Ernst viene fatto prigioniero (per la sua nazionalità tedesca è ritenuto straniero in Francia) e Leonora fugge in Spagna per arrivare, dopo varie vicissitudini, a New York con il diplomatico Renato Leduc (suo futuro marito). Qui incontra di nuovo Ernst ma ormai il loro rapporto amoroso risulta esaurito.
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di Daniele Liberanome