Il gusto dell'arte


FRUGALE
CON STILE

di Ludovica Sebregondi

Un viaggio alla scoperta delle tradizioni culturali e sociali che legano arte e cucina in Europa Undicesima tappa: Danimarca

Case confortevoli, atmosfere immobili, sospese, che richiamano quelle dei dipinti del più famoso pittore danese, Vilhelm Hammershøi, ma senza l’enigmatico e inquietante vuoto che accompagna le raffigurazioni dei suoi ambienti domestici. Nell’Ora del tè (1898) del coevo Valdemar Kornerup (Copenaghen, 1865-1924), si avverte invece il calore, la cura nel disporre la tavola, l’attenzione all’apparecchiatura, con la giovane donna che prepara il tè spillando l’acqua bollente dal rubinetto di un alto samovar specchiante. Il tovagliolo è piegato e raccolto all’interno di un anello portatovagliolo appoggiato sul piatto, a indicare che si tratta di un momento trascorso in famiglia, in una casa borghese abbiente: lo attestano i mobili, le sculture, la grande pendola, un paravento a chiudere la stufa che denuncia il gusto di un’epoca. E la Danimarca è presente anche nella brocca bianca e nei piatti alle pareti della Regia Fabbrica di porcellana (Royal Copenhagen). Appaiono solo bevande, non c’è cibo, anche se possiamo immaginare che il cestino accolga del pane o i famosi biscotti danesi al burro, venduti più di recente nelle inconfondibili scatole di latta blu. E potrebbe essere burro anche quella macchia giallo carico su un piattino nell’angolo destro in basso.

Dettagli, immersione totale in una realtà, con la donna - seria, tranquilla - dai capelli accuratamente stretti in una treccia arrotolata sulla nuca. La vita sottile è sottolineata dal fiocco del lungo grembiule, il suo abito grigio ha il colletto di velluto nero, le maniche ampie sulle braccia in alto si restringono al gomito. Come consueto per i paesi freddi, la confortevolezza dell’ambiente domestico acquista grande importanza nei lunghi e bui mesi invernali.

La scena è perfettamente in linea con la volontà degli artisti della cosiddetta “età dell’oro danese”, espressione che indica il secolo caratterizzato da una vivace vita culturale, in cui gli artisti presentavano il loro mondo riproducendo i dettagli con accuratezza e puntualità, senza rinunciare a sfumature di grande sensibilità.