Essere controllati dall’alto o “spiati” per un presunto bene superiore ha un’antica origine. Tutte le telecamere
di sorveglianza che costellano i luoghi e le città del nostro tempo hanno una matrice arcaica, affondano le radici nei miti, dove gli dèi vedono
dall’alto tutto quello che accade sulla terra e le azioni compiute dall’umanità.
Nel passaggio dal politeismo alla concezione dell’unico Dio
non si perde questa capacità divina, in grado di sorvegliare il mondo in ogni suo recondito luogo, e di vedere ogni azione che accade. E i creativi
umani immaginano questa capacità divina con il dono dell’ubiquità e della persistenza, in grado di vedere tutto in ogni momento del tempo, in ogni
dove. La immaginano come un occhio che vola senza ali nel cielo.
Per esempio, Lorenzo Lotto raffigura l’occhio di Dio sospeso in alto, che
sovrintende la costruzione allegorica delle storie veterotestamentarie, in otto coperti simbolici del coro della basilica di Santa Maria Maggiore a
Bergamo.
