BRUEGEL
Quattrocentocinquant’anni fa, il 5 settembre 1569, moriva a Bruxelles Pieter Bruegel. Era nato probabilmente a Breda nel 1525. Bosch era morto nel
1516. In questo libro monumentale, illustrato magnificamente, Larry Silver lo definisce «il secondo Bosch» come fanno altri studiosi. Non che il
corpus delle opere, dipinti, incisioni e disegni di Bruegel si esaurisca con il luogo comune dell’influenza del pittore di ‘s-Hertogenbosch, ma
certo “l’incontro” con l’arte visionaria del predecessore olandese fu fondamentale, e a questo è dedicato un intero capitolo. Ciò avvenne quando il
giovane Bruegel si trovava ad Anversa, centro del capitalismo di allora, a lavorare presso l’incisore e stampatore Hieronymus Cock. Fu Cock, in
quella città portuale, vivacissima per il mercato internazionale, a introdurlo alla fantasiosa, immaginaria visione del folle mondo di Bosch, che il
giovane artista tradusse in incisioni, edite dalla stamperia “Ai quattro venti” di Cock. La collaborazione col tipografo di Anversa, fra i più
stimati di allora, durò quindici anni, e le stampe prodotte su disegno di Bruegel si diffusero ovunque, con successo. Il libro ovviamente non parla
solo di questo. L’autore, professore emerito di Storia dell’arte alla Pennsylvania University, ha studiato da par suo ogni aspetto dell’arte di
Bruegel, analizzando opera per opera l’intera attività di questo artista affascinante. I nebbiosi, algidi paesaggi fiamminghi, il formicolio di
uomini e donne al lavoro, resi con maestria, si uniscono nei suoi dipinti e nelle incisioni a uno sguardo divertito, ironico, assolutamente unico.
Con nuove intuizioni Silver s’immerge anche, e ci trascina con lui, in una società ricca di contraddizioni e tensioni, di controversie
religiose, indagando in modo acuto il genere di spiritualità che irrora certi dipinti come l’irripetibile Salita al Calvario del 1564, ora
a Vienna, analizzato nel primo, fondamentale capitolo. Dio è davvero nei dettagli, come qui si spiega: oltre centocinquanta figuranti che brulicano
nella composizione densa di allusioni alle crudeltà e all’eccessivo moralismo della Chiesa cattolica, che tanto ispirò, nel 2011, l’impressionante
film I colori della Passione di Majewski.

Giunti, Firenze-Milano 2019
464 pp., 350 ill. colore
€ 80