Knitsune e Knotjira sono rispettivamente una volpe e un dinosauro, compagni di vita. La loro casa è in realtà un
sushi bar giapponese e in giapponese sono infatti le insegne al neon così come i loro nomi. Lost & Found, vincitore al Rome Creative Contest
2019 come miglior corto di animazione (ultimo di decine di prestigiosi premi da Berlino a Sidney), è, a detta dei loro autori australiani, Andrew
Goldsmith e Bradley Slabe, un omaggio consapevole a un’estetica giapponese che va sotto il nome di “Wabi-sabi” (bellezza triste) e che celebra
l’impermanenza, l’imperfezione, il non finito (vedi T. Navarro, Wabi Sabi. Scoprire nell’imperfezione delle cose, Giunti, Firenze
2019). La storia in “stop-motion” tra i due animaletti (fatti all’uncinetto), così simbolici e così deliziosamente materiali, tira fuori tutte le
loro potenzialità. Quando Knotjira vede la sua amata Knitsune in pericolo - perché con la sua grande coda è caduta in un pozzo e non riesce a
risalire -, egli decide di compiere un folle volo per andare a salvarla. Salta dal tavolo sui cui si trova senza accorgersi della presenza di un
chiodo al quale per sfortuna rimane agganciato. A sua volta anche Knitsune esegue un gesto d’amore altrettanto rischioso per essere di aiuto al
proprio amato. Ciò che il film nei suoi appena sette minuti davvero celebra è il dono di sé, che comprende generosità, coraggio e ingegno. Lo stesso
ingegno degli autori nell’escogitare all’interno dei mezzi materiali offerti dal film il “trick” risolutivo.
Cortoon
IMPERFETTE BELLEZZE
di Luca Antoccia