I GALLERISTI DI NEW YORK
Si è scritto molto, anche in tempi recenti, sui grandi galleristi americani del secondo dopoguerra, in particolare su quelli di New York, ma certo questo libro s’impone per l’autorevolezza delle informazioni come per la scrittura coinvolgente ed elegante, seppure nella sua essenzialità. I testi, di fatto, sono tutti ricavati da interviste rivolte, a partire dagli anni Ottanta, a esponenti di diverse generazioni di galleristi: da chi incontrava Mondrian nei jazz club di Harlem a chi frequentava i bar di Pollock, sino a coloro che con Basquiat si ritrovavano nei rock club di Manhattan.
Gli autori sono due esperti di fama. Alan Jones - di cui Castelvecchi ha pubblicato anche la biografia su Leo Castelli - è cronista d’arte, da intendere nel senso più alto del termine. Laura De Coppet, critica e giornalista, si è
trovata a lavorare negli anni Settanta del secolo scorso alla leggendaria John Gibson Gallery, ed è stata amica, fra gli altri, di Warhol e di Castelli. Ogni capitolo è dedicato a un gallerista, per la precisione sono trentacinque: molti di origine europea, spesso attivi anche nel Vecchio mondo, prima, dopo o in contemporanea con l’esperienza d’oltreoceano. Fra loro vi sono figure notissime, delle quali ogni tanto si è parlato anche in questa rubrica: Leo Castelli (Trieste 1907 - New York 1999), che fu amico d’infanzia di Leonor Fini, triestina come lui, oppure Ileana Sonnabend, di origine rumena (Bucarest 1914 - New York 2007), o ancora la newyorchese purosangue Marian Goodman (New York 1928). Molti, tuttora in attività, vantano fra i loro primi protetti artisti oggi celeberrimi.
Pensiamo, fra gli altri, ad Annina Nosei - romana, nota per essere stata gallerista, fra gli altri, di Basquiat, Schifano, Piero Manzoni - o a Barbara Gladstone, che inaugurò la sua prima galleria nel 1979 e “scoprì” un’artista come Cindy Sherman: «Se i confini dell’arte non si fossero estesi dalle discipline tradizionali ad altri media, come la fotografia, Cindy avrebbe fatto la pittrice», spiega la Gladstone. I galleristi parlano in prima persona, svelano difficoltà e successi, investimenti arditi, fra momenti di boom del mercato dell’arte contemporanea e periodi di crisi.

Traduzione e cura di Massimo De Pascale
Castelvecchi, Roma 2019
pp. 328
€ 29