Dopo un restauro durato tre anni, la prima porta bronzea del battistero di Firenze a essere realizzata, quella trecentesca di Andrea Pisano, collaboratore di Giotto, è tornata in piazza del Duomo. Non nella posizione secolare, all’ingresso meridionale di San Giovanni, ma nel nuovo Museo dell’Opera del duomo, nella vasta sala che ospita anche le due porte realizzate per il battistero da Lorenzo Ghiberti: la Porta nord (1403-1424) e la Porta del paradiso (1425-1452). Tutte e tre le porte sono state restaurate dall’Opificio delle pietre dure di Firenze.
La storia della Porta sud è ben documentata. Nel decimo libro della sua coeva Nova cronica di Firenze, Giovanni Villani informa che: «Nel detto anno
1330 si cominciarono a fare le porte di metallo di San Giovanni molto belle, e di meravigliosa opera e costo; e furono formate in terra e poi pulite, e
dorate le figure per un maestro Andrea Pisano, gittate furono di fuoco di fornelle per maestri veneziani ». «Le figure», di cui parla Villani - rilievi
istoriati - narrano del patrono cittadino, Giovanni Battista, riproponendo in bronzo episodi della vita del santo già rappresentati nei mosaici
duecenteschi all’interno del battistero. In pratica la porta di Andrea Pisano si metteva in “competizione” con i mosaici, leggendo gli stessi soggetti
in un linguaggio più moderno, quello di Giotto, a cui la tradizione attribuisce il disegno di alcune delle scene.