Intervista
Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo

ETERNO E
CONTEMPORANEO

Icona del turismo mondiale, il Colosseo, insieme alla vasta area archeologica che include il Foro romano e il Palatino, è in continua trasformazione, in equilibrio tra la necessità di introito economico e le esigenze di tutela, ricerca e innovazione. Di quanto realizzato negli ultimi anni e dei progetti in corso parliamo con la direttrice Alfonsina Russo.

Ilaria Ferraris

Alla fine del 2019 il Colosseo è stato indicato da Tripadvisor come il monumento più visitato al mondo, oltre sette milioni di presenze, una media di oltre 19.700 visitatori al giorno. È uno dei casi su cui negli ultimi anni si è scatenato più volte il dibattito polemico tra i partigiani dello sfruttamento economico a tutti i costi (quelli dei beni culturali come “petrolio” d’Italia) e i sostenitori della tutela fondata su inaccessibilità e immutabilità, in particolar modo in occasione dell’annuncio della sponsorizzazione del restauro da parte di Tod’s nel 2012 – che include il discusso progetto per un nuovo centro servizi da realizzare a fianco del monumento – e in seguito alla proposta del ministro Franceschini nel suo precedente mandato, rinnovata nel mandato attuale, di voler ripristinare l’arena dell’anfiteatro. La necessità di un equilibrio tra l’urgenza di un introito economico e le esigenze di conservazione, di ricerca e di innovazione è oggi più che mai al centro del lavoro di chi si occupa della valorizzazione e della salvaguardia di un luogo unico al mondo, un organismo delicato che necessita di competenza, esperienza e di un impegno quotidiano e attento.

Alfonsina Russo, alla guida del Parco archeologico del Colosseo da dicembre 2017, archeologa, dirigente ministeriale dal curriculum incentrato sulla valorizzazione di siti archeologici e reti museali, con un interesse specifico per le nuove tecnologie applicate ai beni culturali, ha le idee molto chiare. «Come dicevano i latini, in tutte le cose bisogna trovare il giusto mezzo», sorride.


Mi sembra che le scelte della sua direzione siano improntate a un atteggiamento equilibrato, secondo noi il più soddisfacente innanzitutto per i cittadini, che sono i proprietari del monumento, per i visitatori e anche per chi ci lavora dentro.

L’intento è proprio quello di dare soddisfazione ai visitatori, a partire dai residenti romani per arrivare fino al pubblico internazionale che ogni giorno visita il sito, uno dei più importanti al mondo a livello archeologico ma anche per avere in sé dei monumenti di grande significato per la storia della civiltà occidentale, a partire dallo stesso Colosseo, il grande attrattore del nostro Parco, con le meraviglie che sono intorno, il Foro romano, il Palatino e la Domus aurea, che quest’anno cercheremo di valorizzare ancora di più. Per noi è importante riuscire a coinvolgere il maggior numero possibile di “pubblici”, non solo il turista, ma anche i residenti, le famiglie, i giovani.