Dare un volto al nemico. Per individuarlo, guardarlo in faccia e combatterlo. Se il nemico è invisibile entrano in gioco predicatori, artisti, poeti. Manipolatori dell’immaginario capaci di risvegliare, sollecitare, interpretare, assecondare o indirizzare la fantasia popolare. Un momento d’oro per la categoria ebbe inizio, in Europa, alla metà del secolo XIV e continuò per circa quattrocento anni: il tempo lunghissimo della Peste nera. Così fu chiamata l’impressionante sequenza di epidemie devastanti, cadenzate in media ogni dieci anni, che colpì un po’ ovunque nel continente. L’ultima ondata di peste in Europa toccò Marsiglia nel 1720 falciandone quasi metà della popolazione. La periodizzazione considerata coincide con quella che gli studiosi del clima chiamano Piccola era glaciale, che va dalla metà del XIV alla metà del XIX secolo. Un fenomeno globale che vide il brusco abbassarsi delle temperature medie, l’aumento delle superfici coperte dai ghiacci e un generale peggioramento del clima in Europa. Dopo un XIII secolo climaticamente “caldo” - in cui la temperatura mite aveva favorito l’aumento degli scambi commerciali, l’estensione delle colture e una forte crescita demografica -, il Trecento si trovò invece di fronte a un fabbisogno crescente di alimenti che la produzione agricola non riusciva più a soddisfare. Il cambiamento climatico provocò una serie di cattivi raccolti, il prezzo del grano iniziò a crescere, ci furono rivolte, saccheggi e si diffuse la malnutrizione. La guerra del Cent’anni tra Francia e Inghilterra (1337-1453) non migliorò le cose.
Letture iconologiche. 2
L’arte e la peste
DARE UN VOLTO
AL NEMICO
A partire dalla metà del Trecento, una lunghissima serie di epidemie di peste colpì duramente l’Europa, inducendo nella popolazione una percezione di precarietà che si protrasse per secoli. Una situazione che introdusse un cambiamento nelle scelte iconografiche di molti artisti. Un campionario di reazioni creative che riflette tutte le sfaccettature emotive e razionali della società. Diverse e identiche nel corso dei secoli. Fino a oggi.
Claudio Pescio