Il gusto dell'arte


L’INVENZIONEDELL’ARCHITETTO

di Ludovica Sebregondi

Alla ricerca di preparazioni alimentari e prodotti che trovano nell’arte puntuali riferimenti, al di là di epoche, luoghi e tradizioni: il gelato

Il gelato nella sua accezione moderna è legato all’Italia, anche se si trovano antecedenti in Cina, in Grecia, ma soprattutto nel mondo arabo, con le bevande di frutta rinfrescata. In passato ghiacciaie e neviere (dove in inverno venivano prodotti o stoccati ghiaccio o neve) consentivano di conservare quanto necessario per refrigerare cibi e bevande anche durante la stagione calda, fino a che furono soppiantate, a partire dal 1930, dai frigoriferi elettrici.
Secondo la tradizione catanese, un sorbetto (dall’arabo “sherbeth”) sarebbe stato preparato per la prima volta ad Aci Trezza utilizzando la neve dell’Etna, mentre l’invenzione del gelato, cioè una crema ghiacciata fatta di panna, latte e uova, mantecata grazie a un attrezzo a pale, viene fatta risalire a Bernardo Buontalenti, il geniale architetto fiorentino noto anche come “Bernardino delle girandole”.
Sembra leggendaria la figura di un tal Ruggieri, macellaio fiorentino che avrebbe seguito una delle due Medici divenute regine, Caterina o Maria, facendo conoscere in Francia il gelato. Fu invece un palermitano, Francesco Procopio de’ Coltelli, ad aprire a Parigi nel 1686 il primo caffè-gelateria, Le Procope, ancora oggi famoso, dove i gelati venivano offerti in coppe a forma di portauovo.


Adrien Marie, Un venditore italiano di gelati che attira una folla nell’East End di Londra (1884), in “The Graphic”, maggio 1884.