La loro firma comune ha risolto qualsiasi distinzione di ruoli: Gilbert & George sono due uomini in una sola
entità artistica. L’indissolubile sodalizio nasce oltre cinquant’anni fa, alla Saint Martin’s School of Art di Londra, e vede i primi successi nelle
memorabili performance della fine degli anni Sessanta del secolo scorso, dove gli artisti si proclamano «sculture viventi». Gilbert & George si
presentano con gli impeccabili completi da ufficio che li accompagneranno lungo l’arco di tutto il percorso, pronti per la prima delle loro
Laws of Sculptors, che li vuole «vestiti con eleganza, ordinati, rilassati, cordiali, educati e assolutamente padroni di sé».
La
compostezza del loro aspetto si riflette nella fortunata formula che coniano nel corso del decennio successivo: le immagini fotografiche disposte a
pannelli, secondo un regolare sistema di griglia. La sistematicità tuttavia non preclude, anzi potenzia la loro libertà di comunicazione, volta a
descrivere la società contemporanea e decisa ad arrivare al pubblico più ampio e variegato. “Art for All” è difatti il leitmotiv che da oltre
cinquant’anni guida Gilbert & George, desiderosi di esprimersi in maniera riconoscibile, abbattendo qualsivoglia ostacolo posto dall’élite o
dalle etichette.
Per poter descrivere nella maniera più capillare possibile l’avventura nuda e cruda di un’esistenza nel mondo moderno, i due artisti non possono che
attingere dalla realtà urbana che li attornia, ovvero il quartiere East End di Londra dove abitano da sempre, estremamente multiculturale e
cosmopolita. Gilbert & George s’immergono pertanto quotidianamente nei caleidoscopici aspetti del tessuto metropolitano, dando vita a racconti
intensi, dettagliati, acuti, dove le scritte, i graffiti, i testi affissi nelle strade condividono con loro la scena, creando opere dal fortissimo
impatto comunicativo.