Studi e riscoperte. 2
Architettura “Fachwerk”

LE CASE
A GRATICCIO

Nata nel Medioevo, o forse ancora prima, e diffusa fino all’Ottocento, una particolare tecnica edilizia basata sull’uso del legno (“Fachwerk”) ha trovato in Germania il suo massimo sviluppo, soprattutto ma non esclusivamente, lungo la Fachwerkstrasse che attraversa un centinaio di città da nord a sud.

Sergio Rinaldi Tufi

“Fachwerk” (in tedesco, letteralmente, “opera a scomparti”) si definisce una peculiare tecnica edilizia basata sull’uso del legno, largamente diffusa soprattutto in Europa centrale e in Gran Bretagna dal Medioevo all’Ottocento (anche se si dice che il primo esempio noto sia ben più antico, e sia in Italia, a Ercolano): definizione forse più incisiva di “pan de bois” o “colombage” in francese, “half-timber work” in inglese, “graticcio” in italiano.
Il seminterrato e il pianterreno delle case sono realizzati in muratura, ma i piani dal primo in su sono costituiti da una robusta intelaiatura interna di sostegno, da pareti in cui segmenti di travi in legno (soprattutto rovere e abete), anch’essi con funzione portante e disposti in varia maniera (orizzontali, verticali, obliqui, sicché gli “scomparti” possono essere di forma quadrata, rettangolare, trapezoidale), si integrano con un riempimento realizzato talvolta anch’esso in legno, oppure in pietrisco impastato con argilla o con altri leganti, oppure in pietre più grosse o laterizi. Fra un piano e l’altro si dispongono travi orizzontali, e ogni piano è in lieve aggetto rispetto a quello a cui si sovrappone; il tetto, ad alti spioventi, racchiude i piani superiori al secondo, fino a un totale di cinque o talvolta di sei. Rispetto all’architettura in legno, per esempio, della Scandinavia, la tecnica “Fachwerk” offre soluzioni “disegnative” più visibili, molto variate, con uso di tinte diverse.


Le tipiche case colorate a graticcio nel centro storico di Miltenberg in Franconia (Baviera settentrionale).