streich auf Streich - 150 Jahre Max und Moritz (Striscia su striscia. 150 anni di Max e Moritz). In
occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita della più nota storia illustrata per ragazzi del famoso umorista Wilhelm Busch, fino al
27 aprile il Wilhelm Busch - Deutsches Museum für Karikatur und Zeichenkunst di Hannover mette in mostra i disegni originali di Max und Moritz
(opera pubblicata nel 1865) e celebra la storia del fumetto tedesco fino ai giorni nostri. Duecentocinquanta disegni e cento prime edizioni di
storie illustrate, tra cui quella delle due piccole volpi Fix und Foxi, del cavaliere teutonico Sigurd, dell’eroe indiano d’America Silberpfeil
(letteralmente Freccia d’Argento), dei tre personaggi di Mosaik (nato nel 1955 a Berlino Est) e del cult di Walter Moers
Das kleine Arschloch.
I protagonisti della saga “proto-fumettistica” Max und Moritz - i monelli per antonomasia del mondo
germanico - architettano malefatte e ordiscono crudeli tranelli ai danni di innocenti vittime con perfetto e chirurgico cinismo. Scritta in versi,
in un contesto in qualche modo vicino a quello della rigida Germania protestante, magistralmente rappresentata nel film Il nastro bianco di
Michael Haneke, la storia di Busch - come altre storie illustrate di Busch - è forse un poco intrisa del medesimo sapore tragico, e senza dubbio
pervasa da un certo humour nero, in bilico tra il perverso e il grottesco.
In Max und Moritz, sottotitolo
Eine Bubengeschichte in sieben Streichen (Una storia di bambini in sette strisce), i due guastafeste inizialmente prendono di mira
l’anziana vedova Bolte, la cui ultima passione nella vita è rivolta alle sue galline e al suo gallo. Con un ingegnoso tranello fanno cadere i
volatili in una trappola che costa loro la vita; la vedova piange per l’accaduto, ma rassegnata si decide a cucinare i polli, finché i due
impertinenti, attirati dal gustoso profumo che esce dalla cucina, calano una lenza attraverso il camino e rubano i polli.
