Un pubblico immobile e impietrito assiste allo spettacolo dei visitatori che varcano la soglia del teatro Farnese di Parma: dalle antiche gradinate centinaia di occhi in bianco e nero osservano in silenzio chi calpesta il tavolato della vasta platea. Occhi di chi? Di Lina Cavalieri, soprano e attrice, ma soprattutto musa e autentica ossessione di Piero Fornasetti che cominciò a disegnare il suo viso per la prima volta nel 1952 e non smise più, tanto che, scomparso nel 1988 il grande artista e designer, il figlio Barnaba ha ereditato l’iconica serie Tema e variazioni - così come tutto l’archivio - e ancora oggi il volto ambiguamente affascinante della cantante, con le sue infinite declinazioni, non smette di generare oggetti e fa capolino su nuovi piatti, posacenere, vassoi.
L’idea di allestire una mostra dedicata a Fornasetti negli spazi del Complesso monumentale della Pilotta - la frequentazione dei musei pubblici da
parte dell’atelier risale al 1992, quando il Victoria and Albert Museum di Londra propose una retrospettiva postuma del designer - è scaturita
dall’invito del direttore del museo di Parma Simone Verde che, insieme a Barnaba Fornasetti e a Valeria Manzi, ha curato un progetto dal forte
impatto spettacolare, basato su approfondite ricerche grazie alle quali è stato possibile tessere una rete di connessioni tra i lavori di Fornasetti
e la storia del teatro Farnese, della Pilotta, delle straordinarie opere d’arte e librarie che vi si conservano.
