La stagione espositiva italiana quest’anno ha dedicato, e continua a dedicare, una particolare attenzione alla figura di Banksy, il misterioso artista inglese che dall’inizio del 2020 sta animando il panorama delle mostre della nostra penisola. Infatti, dopo l’esposizione al Palazzo ducale di Genova e quella di Palazzo dei diamanti a Ferrara (entrambe concluse), anche il chiostro del Bramante a Roma ospita fino all’11 aprile 2021 una monografica sull’artista intitolata Banksy a Visual Protest.
Esposte oltre cento opere che definiscono tutta la sua attività e illustrano la varietà dei temi da lui toccati: dalla guerra alla globalizzazione, dal consumismo all’ecologia, dalle diseguaglianze del mondo contemporaneo alla lotta fra povertà e ricchezza. Accanto ai capolavori più conosciuti, come Love Is in the Air o Toxic Mary, oramai divenuti vere e proprie icone contemporanee, sono presenti anche le stampe per Barely Legal (mostra realizzata nel 2006 a Los Angeles dallo stesso Banksy) e una serie di progetti meno noti come quelli per le copertine di cd o di vinili, che permettono di scoprire tutti gli aspetti della produzione dell’artista britannico.
Il tema dell’ignoto, del mistero, è invece il filo conduttore dell’esposizione ospitata fino al 17 gennaio 2021 presso il loggiato di San Bartolomeo e palazzo Trinacria a Palermo, dove sono presentate alcune opere di Banksy, fra cui i dipinti a mano libera del primissimo periodo, serigrafie e oggetti installativi, posti a dialogo con il Ritratto di ignoto di Antonello da Messina.
Un confronto fra antico e contemporaneo che viene proposto anche nell’esposizione Affreschi urbani. Piero incontra un artista chiamato Banksy presso il Museo civico di Sansepolcro (Arezzo), dove venti serigrafie di Banksy, fra cui Gir l wi th Balloon (2004- 2005), sono esposte accanto ai capolavori di Piero della Francesca in un suggestivo accostamento.


