Si è a lungo discusso, negli ultimi mesi, su come rendere più collaborativi e uniti i musei di tutto il mondo, in questo momento storico di profondi cambiamenti, che incideranno anche sul paesaggio museale. Un esempio plausibile e di sicuro interesse arriva da Venezia, dove le Gallerie dell’Accademia fanno squadra con Intesa Sanpaolo per avviare sinergie coi grandi musei internazionali, al fine di riportare temporaneamente in laguna significativi capolavori del Rinascimento veneto. Non grandi mostre dunque, ma grandi prestiti: un’opera alla volta, per ricomporre trame, riprendere dialoghi interrotti, suggerire inediti spunti di approfondimento, dar vita a nuovi modi di vivere il museo. Oltre che per «favorire la conoscenza» e «la riapertura di rapporti con il contesto internazionale in un momento poco favorevole», afferma il direttore, Giulio Manieri Elia. Un capolavoro in prestito è dunque un ciclo di mostre focalizzate attorno a dipinti adeguatamente selezionati per proficui confronti con gli oggetti della collezione permanente. Il primo appuntamento della serie è cominciato lo scorso 15 ottobre, con la Sacra conversazione con i santi Caterina e Tommaso di Lorenzo Lotto, opera della maturità del pittore veneziano, in arrivo dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, fino al 17 gennaio 2021.
Lotto la dipinse alla fine degli anni Venti del Cinquecento, all’epoca del suo ritorno a Venezia dopo il soggiorno bergamasco. Già in antico figurava nelle collezioni imperiali: nel 1660, Marco Boschini, nella sua Carta del navegar pitoresco, spendeva per la tela parole d’elogio, definendola «un vero razo de splendor». Evidenze al contempo tattili e corsive nei panneggi, volti perlacei, un colorito vario e raffinatissimo per garantire al risultato finale un’aria di rilassata naturalezza, un dialogo sacro che assume l’aspetto d’un idillio agreste, che fa a pari coi lavori omologhi che Palma il Vecchio andava eseguendo in quello stesso torno d’anni, uno dei quali figura nella stessa collezione dell’Accademia, poi terminato da Tiziano a seguito della scomparsa del bergamasco. Il dipinto viennese incontrerà poi un ulteriore dipinto di Lotto delle collezioni delle Gallerie dell’Accademia, il Ritratto di giovane gentiluomo considerato tra i prodotti migliori della sua altissima ritrattistica. L’ospite che giunge dall’Austria non poteva trovare miglior accoglienza. Una collaborazione che potrebbe indicare una strada per i musei del futuro.